È ormai prossimo il termine per il versamento del secondo (o unico) acconto delle imposte per l’anno 2025, termine che quest’anno slitta a lunedì 1° dicembre considerando che l’ordinaria scadenza del 30 novembre coincide con un giorno festivo.
Si ricorda che per il calcolo dell’acconto da versare i contribuenti possono scegliere se applicare il metodo storico, che prevede un versamento basato su quanto dovuto per l’anno precedente, oppure, qualora risulti più conveniente, il metodo previsionale, basato sulla stima delle imposte dovute per l’anno in corso.
Particolare attenzione deve essere posta al calcolo dell’acconto dovuto dai contribuenti che hanno aderito al Concordato Preventivo (CPB) per il biennio 2025/2026, per i quali l’anno di imposta 2025 rappresenta il primo anno di operatività dell’istituto concordatario. Tali soggetti, infatti, qualora ricorrano al metodo storico, saranno tenuti ad applicare una maggiorazione calcolata secondo le specifiche regole previste dalla normativa sul CPB.
Tale maggiorazione, quando dovuta, dovrà essere versata con le medesime modalità e scadenze previste per il versamento del secondo acconto, ma con utilizzo dei codici tributo appositamente istituiti. Diversamente, per i soggetti che, avendo aderito al Concordato preventivo per il biennio 2024/2025, si trovano nel secondo anno di applicazione dello stesso, l’acconto con il metodo storico dovrà essere calcolato sulla base delle imposte sui redditi dovute per il 2024, senza considerare la quota parte di reddito concordato assoggettata a imposta sostitutiva, che sarà quindi versata interamente a saldo.
Nessuna differenza è invece prevista per i contribuenti aderenti al CPB che preferiscono ricorrere al metodo previsionale. Infine, salvo novità dell’ultimo minuto, sembra essere definitivamente accantonata la possibilità per i professionisti di minori dimensioni di posticipare a gennaio, ed eventualmente rateizzare, il versamento del secondo acconto; tale facoltà era stata introdotta nel 2023 e riproposta nel 2024 al fine di agevolare i contribuenti minori in un periodo caratterizzato dalla presenza di molte scadenze. A specifica domanda sul tema, il Ministro dell’Economia Giorgetti ha spiegato che le esigenze di gettito dello Stato non permettono la proroga della misura per il 2025.
Andrea Dili
Dottore commercialista










