Con il decreto Milleproroghe, approvato lo scorso 9 dicembre, arriva la proroga fino al 31 marzo 2025 del divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie rivolte ai consumatori finali.
In merito, è opportuno ricordare come a partire dal 2019, anno di entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, si sia reso necessario garantire l’adeguata tutela dei dati sensibili dei pazienti disponendo, a seguito dell’intervento del Garante della Privacy, un divieto di fatturazione elettronica per le suddette prestazioni.
Da allora tale divieto è stato prorogato fino a tutto il 2024, con interventi che di anno in anno ne hanno disposto il prolungamento. La novità introdotta dal Milleproroghe sta proprio nel fatto che, a differenza degli analoghi interventi del passato, il differimento del divieto non riguarderà l’intero anno di imposta 2025, ma soltanto i primi 3 mesi.
La norma del decreto, infatti, prevede testualmente che “si proroga al 31 marzo 2025 il termine dell’esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie verso consumatori finali”. In altre parole, quindi:
- fino al 31 marzo 2025 nulla cambierà nel regime di fatturazione delle prestazioni sanitarie per le quali resta in vigore il divieto di fatturazione elettronica;
- a partire dal primo aprile 2025 le fatture per prestazioni sanitarie dovranno essere trasmesse elettronicamente, senza pregiudizio per la privacy dei pazienti.
La previsione di questa mini-proroga fa immaginare che siano in corso delle modifiche nella piattaforma di interscambio atte a garantire la tutela dei dati sensibili dei pazienti, sempre che non venga successivamente disposto un ulteriore differimento.
Per gli operatori del settore il passaggio dalla fatturazione cartacea a quella elettronica comporterà anche una nuova gestione dell’imposta di bollo, considerando che si passerà dall’obbligo di apposizione della marca da bollo sulla fattura cartacea all’assolvimento dell’imposta di bollo in modalità virtuale, nonché al relativo versamento periodico tramite modello F24.
È quindi opportuno che i soggetti coinvolti impieghino quella che, a meno di ulteriori interventi, dovrebbe essere l’ultima proroga del divieto al fine di prepararsi adeguatamente alla nuova modalità di fatturazione.
Andrea Dili
Dottore commercialista