CPB, le nuove soglie per i contribuenti con elevato livello di affidabilità fiscale

Il decreto legislativo correttivo approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 4 giugno introduce una positiva novità per i contribuenti con elevato grado di affidabilità fiscale che aderiranno al concordato preventivo biennale (CPB).

La nuova disciplina, che non era presente nello schema originario di decreto approvato nel primo passaggio in Consiglio dei Ministri (13 marzo 2025), è effetto del recepimento di una specifica osservazione della Commissione Finanze e Tesoro del Senato ed è contenuta nell’articolo 14 dell’articolato di legge.

In buona sostanza, viene previsto che le proposte di CPB che l’Agenzia delle entrate recapiterà ai contribuenti con elevato punteggio ISA saranno soggette a specifici limiti.

Come noto, il CPB si perfeziona con l’accettazione da parte del contribuente di una proposta dell’Agenzia delle entrate in cui viene definito il reddito concordato per due annualità, computato in base a una specifica metodologia di elaborazione. Se con riferimento al biennio concordatario 2024-2025 tale elaborazione non era soggetta ad alcun vincolo, a partire dal biennio 2025-2026 viene stabilito un massimale al reddito oggetto della proposta che l’Agenzia delle entrate recapiterà ai contribuenti più affidabili. In particolare, viene previsto che il reddito concordatario non potrà eccedere:

  • il 110% del reddito dichiarato nel periodo di imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta nel caso in cui il contribuente abbia conseguito un punteggio ISA pari a 10;
  • il 115% qualora tale punteggio si sia attestato su un valore uguale o superiore a 9 ma inferiore a 10;
  • il 125% se lo stesso sia pari o superiore a 8 ma inferiore a 9.

Ad esempio, nel caso in cui un contribuente abbia dichiarato per il 2024 un reddito di lavoro autonomo derivante dall’esercizio della professione pari a 100mila euro, l’Agenzia delle entrate potrà individuare il reddito oggetto della proposta di concordato preventivo per il biennio 2025-2026 secondo le seguenti modalità:

  • fino a un massimo di 110mila euro annui se il contribuente ha conseguito un voto pari a 10 nel modello ISA relativo all’anno 2024;
  • fino a un massimo di 115mila euro annui se il punteggio ISA per il 2024 è pari o superiore a 9 ma inferiore a 10;
  • fino a massimo di 125mila euro se esso è maggiore o uguale a 8 ma minore di 9;
  • senza alcun tetto nel caso in cui la pagella fiscale ISA presenti un voto inferiore a 8.

La norma, infine, precisa che i suddetti limiti non troveranno applicazione nel caso in cui la proposta concordataria si attesti su un ammontare inferiore ai valori di riferimento settoriali derivanti dall’applicazione della metodologia di elaborazione della stessa.

È di tutta evidenza che la nuova disciplina contribuisce ad accrescere l’appeal del CPB, soprattutto per i contribuenti che prevedono di incrementare i propri redditi professionali nel prossimo futuro. A tal fine, qualche opportuna riflessione dovrà essere svolta da coloro che si avvicinano ai punteggi di affidabilità pur rimanendo sotto soglia (voto inferiore a 8): in questi casi potrebbe essere conveniente adeguare la propria posizione per l’anno 2024, in modo da aumentare il punteggio ISA e beneficiare della nuova misura al momento dell’adesione al CPB 2025-2026.

Andrea Dili
Dottore commercialista