Dal prossimo 20 settembre i contribuenti soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) troveranno all’interno del proprio cassetto fiscale un “indicatore” del grado di affidabilità attribuito dall’Amministrazione finanziaria.
In merito occorre precisare che si tratta di uno strumento essenzialmente volto a comunicare in maniera immediata e “visibile” ai contribuenti la propria pagella fiscale, che viene già determinata in base ai punteggi ISA. In altre parole l’iniziativa costituisce esclusivamente un’operazione di moral suasion nei confronti dei contribuenti, mentre sul piano sostanziale nulla cambia.
In tale contesto, il varo del nuovo indicatore va annoverato tra le iniziative intraprese dal Governo per spingere i contribuenti interessati a migliorare il proprio punteggio ISA e ad aderire al concordato preventivo biennale (CPB), istituto che al momento rappresenta, senza alcun dubbio, la principale novità della riforma fiscale e dal quale è atteso nuovo gettito per l’erario. Come noto, infatti, in via generale l’adesione al concordato preventivo determina redditi 2024 e 2025 superiori a quelli dichiarati con riferimento al 2023. Il che, oltre ad assicurare un maggior gettito all’Amministrazione finanziaria, permette di conoscere in anticipo l’ammontare delle imposte che dovranno essere versate dai contribuenti.
Il modello, in fase di elaborazione da parte della Sogei, funzionerà come una sorta di semaforo, in cui i punteggi ISA raggiunti dai contribuenti verranno raggruppati in tre classi, ciascuna rappresentata da un colore:
- rosso, se il voto ISA è inferiore a 6;
- arancione, quando il punteggio è compreso tra 6 e 7,99;
- verde, con risultato da 8 in su.
Infine, è opportuno specificare che, considerando che l’indicatore fornisce una rappresentazione grafica delle pagelle fiscali attribuite tramite gli ISA, tale strumento non sarà disponibile per coloro che si avvalgono del regime forfettario.
Andrea Dili
Dottore commercialista
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