L’approccio del libero professionista agli obblighi stabiliti nel Regolamento UE 2016/679 è nella maggioranza dei casi negativo: si considera infatti il GDPR oneroso, tante carte e “cose da fare” (le ennesime), costose da realizzare, e tra l’altro in linea di massima inutili.
Fermo restando che, nonostante il miglioramento apportato proprio dalla normativa europea in termini di semplificazione rispetto alla disciplina precedente (il D.Lgs. 196/2003, il vecchio Codice privacy), effettivamente il “peso” degli aspetti burocratici è ancora presente: ma è al contempo innegabile l’importanza e l’utilità della protezione dei dati personali nella società digitale.