È stato pubblicato a tempo di record in Gazzetta Ufficiale il decreto legge approvato martedì 22 aprile dal Consiglio dei Ministri, con il fine di porre rimedio a un “accavallamento” normativo che avrebbe generato l’obbligo di versare acconti Irpef 2025 di ammontare maggiore rispetto a quanto effettivamente dovuto.
L’intervento correttivo del Governo si è reso necessario per neutralizzare l’effetto di quanto disposto dal Decreto Legislativo n. 216/2023 che, nel ridurre da quattro a tre gli scaglioni e le aliquote Irpef per il solo anno d’imposta 2024, prevedeva che per il calcolo degli acconti relativi agli anni 2024 e 2025 si continuassero ad applicare le regole in vigore per il 2023. Questo poiché la riduzione delle aliquote (e del carico impositivo) era stata inizialmente prevista in via transitoria per il solo 2024. Conseguentemente, in assenza di ulteriori interventi, nel 2025 si sarebbe dovuti tornare al vecchio modello.
Con la legge di bilancio 2025, tuttavia, la revisione dell’Irpef è stata resa strutturale. In particolare, è stato confermato a regime il nuovo modello che prevede tre scaglioni di reddito:
- fino a 28.000 euro con l’applicazione dell’aliquota del 23%;
- da 28.001 a 50.000 euro con l’applicazione dell’aliquota del 35%;
- oltre 50.000 euro con l’applicazione dell’aliquota del 43%.
Il legislatore della legge di bilancio aveva tuttavia dimenticato il comma 4 dell’articolo 1 del Decreto Legislativo n. 216/2023, norma che, appunto, stabiliva che il calcolo degli acconti Irpef per il 2025 si sarebbe dovuto effettuare non sulla base del nuovo modello Irpef, ma di quello in vigore per il 2023. Con la conseguenza che i contribuenti interessati – dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi, compresi i liberi professionisti in Irpef – avrebbero dovuto versare un acconto 2025 più salato rispetto a quello dovuto applicando le nuove regole.
Lo stesso Ministero dell’economia e delle finanze aveva riconosciuto il problema, anticipando che vi sarebbe stato un intervento normativo per consentire l’applicazione delle nuove aliquote anche al calcolo degli acconti del 2025. Promessa mantenuta con l’approvazione del decreto legge 23 aprile 2025, n. 55.
Andrea Dili
Dottore commercialista