Salute orale nel paziente anziano: la discussione internazionale

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L’attenzione per la salute orale del paziente anziano, tematica molto regionalizzata fino a pochi anni fa, sta progressivamente acquisendo un proprio peso specifico nel dibattito internazionale.

L’inserimento di alcune tra le più diffuse patologie orali nel numero delle malattie non trasmissibili (NCDs), motivato dalla riconosciuta condivisione dei fattori di rischio e delle comprovate influenze reciproche tra salute orale e sistemica dell’individuo (soprattutto nel caso di pazienti fragili), oltre all’importanza di un approccio fondato su prevenzione e stili di vita, ha fatto emergere la necessità di rivolgere una attenzione particolare e sviluppare una pianificazione dedicata al mantenimento della salute orale per i pazienti over 65. Questo focus deriva anche da considerazioni di carattere demografico: mentre un tempo erano soprattutto i paesi dell’Estremo Oriente (Giappone, Hong Kong e Sud Corea in testa) a registrare un alto numero di cittadini anziani, l’invecchiamento della popolazione è oggi un fenomeno globale. Secondo dati OMS, con il 2020 gli abitanti del pianeta con più di 65 anni hanno superato quelli con 5 anni o meno; entro il 2050, la percentuale di popolazione anziana raddoppierà, passando dal 11% (dato 2015) al 22%. Anche la distribuzione geografica degli over 65 cambierà radicalmente: sempre entro il 2050, quasi l’80% dei pazienti anziani si troveranno in paesi del secondo e terzo mondo. Esiste oggi a livello internazionale un dibattito sul tema, in grado di elaborare una progettualità che sia in grado di assicurare una gestione efficace ed efficiente di questo comparto della salute?

Bisogna ricordare innanzitutto il Piano per la Salute Orale Globale, pubblicato dall’OMS esattamente un anno fa. Questo ambizioso progetto, che mira ad assicurare entro il 2030 accessibilità alle cure odontoiatriche di base per 1 miliardo di persone ad oggi del tutto prive di esse, dimostra di aver raccolto anche la necessità di ripensare la programmazione sanitaria globale, adottando per la salute orale un approccio qualificato in base alle fasce d’età dei pazienti. In questo senso, il Piano richiama da vicino il parere delle Nazioni Unite sull’importanza del mantenimento della salute con l’avanzare dell’età, punto fondamentale del progetto Decade of Healthy Ageing. Inoltre, questa tematica è stata da tempo raccolta da FDI, la Federazione Internazionale dei Dentisti che, con oltre 1 milione di professionisti rappresentati e 191 associazioni associate, rappresenta il maggiore consesso mondiale per l’odontoiatria. Tra le sue numerose commissioni, quella dedicata al paziente anziano svolge da anni una intensa attività di ricerca e promozione attorno alla tematica, concentrandosi sul raggiungimento di 3 obiettivi principali:

  • Inclusione della salute orale (rilevanza, prassi da adottare, percorsi terapeutici..) all’interno del quadro clinico generale per il paziente anziano;
  • Incentivo alla ricerca e alla raccolta dati sul tema della salute orale in paziente anziano, volti a fornire le basi per una progettualità a livello locale e globale in merito;
  • Raccolta dati sulla normativa e sulle iniziative nazionali e internazionali relative alla salute orale del paziente anziano.

In Europa esistono numerosi tavoli tecnici che lavorano sul tema: ne sono un esempio i gruppi Oral Health del CED, Consiglio Europeo dei Dentisti, molto attivo sul tema dei fattori di rischio condivisi e gli aspetti di prevenzione, e Oral and General Health di ERO, partizione regionale di FDI, operativo sulle metodologie di integrazione della salute orale e quella generale della persona. Ma è soprattutto il gruppo ERO Ageing Population che si occupa, in prima istanza, di  guidare la discussione sulla gestione del paziente anziano. Ciascuno di questi gruppi vede una partecipazione diretta da parte di ANDI, i cui delegati partecipano con continuità alle attività di ciascuno di questi tavoli tecnici.

Il gruppo ERO Ageing Population, autore di numerosi paper e iniziative, è attualmente impegnato nella realizzazione di una app consultiva per il personale laico assistenziale, che sarà disponibile gratuitamente per tutti i cittadini europei in multilingua (già previste 6 traduzioni, tra cui l’Italiano). Un progetto che sta attirando molto interesse, e che metterà qualcosa di tangibile nelle mani di quelle migliaia di assistenti domiciliari, infermieri o semplici cittadini i quali, quotidianamente, si prendono cura del paziente anziano non autosufficiente. Prevista nell’app una parte divulgativa, incentrata sulle connessioni esistenti tra salute orale e salute sistemica della persona con riferimento particolare alla condizione degli over 65 e over 80, e una pratica, contenente materiali per guidare le procedure di igiene e di controllo della condizione bucco dentale. Un’iniziativa che mira non a sostituire, ma ad affiancare al necessario check up da parte del professionista una prassi costante di prevenzione, fondamentale per garantire e mantenere la salute della bocca e del corpo in pazienti di tutte le età.