Le novità sul versamento della flat tax incrementale

In questo periodo si segnala la Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 21/E del 18 aprile 2024, avente a oggetto l’individuazione del codice tributo per il versamento della cosiddetta “flat tax incrementale”. Per i liberi professionisti si tratta di una imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali con aliquota proporzionale del 15%.

Risoluzione Agenzia delle Entrate 18 aprile 2024, n. 21/E – Istituzione del codice tributo per il versamento, mediante modello F24, dell’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali (c.d. Flat tax incrementale) – Articolo 1, commi da 55 a 57, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Vedi QUI).
Con la Risoluzione n. 21/E, pubblicata in data 18 aprile 2024, l’Agenzia delle Entrate provvede a istituire il codice tributo – 1731 – mediante il quale i contribuenti potranno versare, tramite modello F24, l’imposta sostitutiva istituita dai commi 55, 56 e 57 dell’articolo 1 della legge di bilancio dello Stato per il 2023 (legge 29 dicembre 2022, n. 197), meglio nota come “flat tax incrementale”.

In merito è opportuno ricordare che si tratta di una imposta in essere esclusivamente con riferimento al periodo d’imposta 2023, in quanto il regime agevolato non è stato confermato per il 2024. I relativi pagamenti, quindi, dovranno essere effettuati in occasione della prossima scadenza dei versamenti delle imposte sui redditi (30 giugno e 31 luglio 2024).

Tra circa un mese, quindi, saranno chiamati al versamento dell’imposta tutti i soggetti Irpef che possiedono i requisiti per avvalersi della flat tax incrementale. Per i professionisti il meccanismo di funzionamento dell’imposta è molto semplice: la maggiore quota di reddito realizzata nel 2023 rispetto a quello più elevato dichiarato nei tre anni precedenti (2020, 2021 e 2022) sarà sottratta all’Irpef e sarà tassata applicando una aliquota proporzionale del 15%.

In buona sostanza, i contribuenti interessati potranno beneficiare di uno sconto sostanzioso sulle imposte, considerando che le aliquote Irpef (con le relative addizionali) sono ben più elevate del 15%. In prossimità della scadenza dei versamenti, quindi, è opportuno richiamare le modalità di computo della base imponibile della flat tax incrementale. In merito la norma prevede che essa venga determinata quale differenza tra l’ammontare del reddito di lavoro autonomo conseguito nel 2023 e quello di valore più alto realizzato tra il 2020 e il 2022 rivalutato del 5%. Inoltre, la flat tax incrementale potrà essere applicata su un massimale di 40mila euro.

Ad esempio, un professionista con reddito di lavoro autonomo 2023 di 200.000 euro e redditi della stessa natura nei tre anni precedenti rispettivamente di 100.000, 120.000 e 130.000 euro calcolerà la base imponibile 2023 nel modo seguente:

200.000 – (130.000 * 1,05) = 63.500
63.500 > 40.000
Base imponibile 2023:
Flat tax incrementale = 40.000
Irpef =160.000

Mentre per un professionista con reddito di lavoro autonomo 2023 di 200.000 euro e redditi della stessa natura nei tre anni precedenti rispettivamente di 170.000, 120.000 e 130.000 euro la base imponibile 2023 verrà determinata con le seguenti modalità:

200.000 – (170.000 * 1,05) = 21.500
21.500 < 40.000
Base imponibile 2023:
Flat tax incrementale = 21.500
Irpef =178.500

Non potranno invece usufruire della flat tax incrementale, ovviamente, i contribuenti che utilizzano il regime forfettario, che peraltro beneficiano dell’aliquota del 15% sull’intero reddito professionale prodotto.

Infine, va sottolineato come gli acconti delle imposte 2024 dovranno essere computati senza tenere conto della flat tax incrementale: di conseguenza, i contribuenti interessati dovranno versare gli acconti Irpef per il 2024 assumendo come base l’imposta che si sarebbe determinata senza l’applicazione della flat tax incrementale.

Andrea Dili
Dottore commercialista