Secondo il nono e ultimo rapporto dell’INAIL divulgato il 21 ottobre u.s. e basato sui dati al 30 settembre 2020, i contagiati da Covid-19 sul lavoro in Italia sono stati 54.128, con una incidenza prevalente nel settore sanitario e dell’assistenza sociale, riconducibile dunque a ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili, con il 70,3% degli infortuni dichiarati e con un incremento di 1.919 denunce in più rispetto al mese precedente.
A fronte di questi dati, chiaramente preoccupanti, risulta significativo che, relativamente ai dipendenti di studi odontoiatrici, l’INAIL abbia dichiarato che “ad oggi non risultano infortuni da Covid-19 per questa specifica categoria”.
Anche negli Stati Uniti, che sono da tempo la nazione con il maggior numero di contagi da Covid-19, l’ADA, Associazione dei Dentisti Americani, comunica che i risultati di una indagine svolta su ampia scala tra i professionisti statunitensi, confermano come il numero dei contagi nella categoria è inferiore all’uno per cento.
Gli studi dentistici sono dunque luoghi sicuri; lo sono per i professionisti e per il personale ausiliario, così come per i pazienti. Le severe norme di sicurezza da sempre applicate, con l’inizio della pandemia si sono ulteriormente rafforzate, diventando un punto di riferimento anche per altre branche della professione medica.
Mai come in questo periodo il livello di fiducia dei pazienti nei confronti del proprio dentista è stato così alto, come ha confermato anche una recentissima ricerca prodotta dal Centro Studi di ANDI – Associazione Nazionale Dentisti Italiani- che ribadisce i risultati di una precedente analoga analisi svolta nel 2012.
Sempre il Centro Studi ANDI sta completando una ricerca dedicata all’individuazione e alla classificazione dei dati e delle tendenze relative alla salute orale dei cittadini italiani e alla professione odontoiatrica nazionale. In particolare, un aspetto dell’indagine sarà rivolto alla spesa delle famiglie italiane per le cure dentali che, secondo i dati riferiti al 2018, ammontava a 8.5 miliardi di euro. Sebbene quelli relativi al 2019 non siano ancora disponibili ufficialmente, dalle proiezioni si stima che nel 2020 ci si possa aspettare, a causa degli effetti del Covid-19, un calo verosimile del fatturato per spese dentali superiore al 20%. Resta inteso che la situazione in continua evoluzione rende questo genere di previsioni estremamente difficile.
Va sottolineato che, pur considerando gli effetti della crisi economica conseguente la pandemia in essere, i cittadini confermano di avere maggiore fiducia nel modello di studio dentistico tradizionale, previlegiando il rapporto fiduciario medico/paziente instaurato e consolidato nel tempo.
Negli scorsi mesi l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani ha lanciato la campagna mediatica #DalDentistaInSicurezza, che è stata appoggiata dai media nazionali (vedi qui).
Una iniziativa che non si ferma neppure durante questa seconda ondata di contagi e che proseguirà nei prossimi mesi, con l’obiettivo di motivare tutti i cittadini a proseguire la propria cura odontoiatrica e, soprattutto, a mantenere costante una corretta e adeguata attenzione alla prevenzione orale.
I controlli periodici dal dentista sono estremamente importanti per la salute della propria bocca e per l’intercettazione precoce di tutte le patologie che possono essere individuate durante la visita odontoiatrica.
Pur in epoca Covid 19, lo studio dentistico è quindi un luogo sicuro, nel quale le visite sono effettuate con massima sicurezza: interrompere le terapie in corso potrebbe pregiudicarne l’esito finale così come è importante, ora più che mai, mantenere sana la propria bocca con la corretta prevenzione.
Il percorso volto a garantire la sicurezza nello studio dentistico inizia sin dalla prenotazione dell’appuntamento per la visita, con il pre-triage telefonico e procede dall’ingresso nello studio fino al momento della dimissione.
#DalDentistaInSicurezza: non è uno slogan ma la descrizione della realtà.