La Quota A dell’ENPAM, oltre alla normale indicizzazione annuale, ha più volte subito aumenti aggiuntivi nel corso della sua storia. Se ciò a breve dovesse ripetersi, questo non avrebbe alcun impatto sulla contribuzione previdenziale del libero professionista, che in sostanza verserebbe una identica somma totale. Ciò è dovuto alla particolare caratteristica del contributo alla Quota A, che intercetta la prima parte del contributo dovuto per l’attività libero professionale sanitaria. Solo per gli iscritti che non esercitano la libera professione, o che la esercitano in misura trascurabile, si tratterebbe di un reale aumento contributivo (vedi approfondimento)*.
* Tutti gli iscritti all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri hanno un obbligo previdenziale differenziato: i sanitari dipendenti versano contributi previdenziali nell’INPS, tutti gli altri trovano nell’ENPAM le loro Gestioni previdenziali specifiche: la Gestione dei Medici di Medicina Generale, la Gestione degli Specialisti Ambulatoriali, la Gestione degli Specialisti Esterni e la Gestione della Libera Professione. Ogni Gestione ha le sue regole, a partire da quelle contributive.
Nel contempo TUTTI gli iscritti versano nella Gestione Quota A, con una contribuzione identica e tarata semplicemente sull’età del soggetto: in cambio questa Gestione garantisce loro una serie di prestazioni assistenziali ed una piccola pensione di inabilità o di vecchiaia. I versamenti alla Quota A sono considerati dall’ENPAM come contribuzione relativa ad una attività libero professionale esercitata fino ad un certo livello di reddito; oltre tale livello è necessaria una ulteriore contribuzione che entra nella sfera della Quota B. Se la Quota A aumenta, in proporzione sale il tetto di reddito oltre il quale si paga la Quota B, e la contribuzione totale rimane invariata. Invece, per un iscritto che non esercita la libera professione, ovvero la esercita in modo marginale, l’aumento del contributo di Quota A si traduce in un aumento reale dei contributi complessivamente versati all’Enpam.
E’ necessario notare che per un libero-professionista la pensione di Quota A aumenterà e quella di Quota B diminuirà proporzionalmente. Dato che la Quota A e la Quota B hanno un diverso metodo di calcolo della pensione (contributivo la prima, retributivo la seconda), la somma delle due pensioni (Quota A + Quota B) potrebbe essere leggermente inferiore, proprio perchè una maggiore parte di contributo libero-professionale è entrato nella sfera della Quota A, attualmente meno remunerativa.