Il Congresso politico dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) mette al centro i giovani e la professione del futuro – Approvato a larga maggioranza il documento congressuale

L’undicesimo Congresso Politico dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani, che si è svolto a Roma nelle giornate di venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 ottobre, ha rappresentato un importante momento di comunione e incontro tra l’Odontoiatria e il mondo della sanità.

Il Congresso ha esaminato e discusso i contenuti del documento politico in ingresso al dibattito elaborato dall’Esecutivo nazionale ANDI in seguito alle sintesi operate dai 6 gruppi di lavoro che hanno analizzato i contributi ai programmi del prossimo futuro di ANDI provenienti dalle sezioni provinciali e dai dipartimenti regionali della associazione.

Al centro del dibattito l’identità dell’associato ANDI, la difesa dei suoi interessi, le riforme di legge da sostenere per arrivare a modificare le norme che rappresentano difficoltà oggettive allo svolgimento della professione,  gli interventi e le procedure per sostenere i processi di aggregazione fra professionisti, il ricambio generazionale ed il welfare interno, l’implemento delle risorse dell’associazione e gli indirizzi di una ristrutturazione organizzativa di ANDI per consentirle di adeguare le sue strutture alla complessità e alla numerosità di interventi raggiunti. Ulteriori materie di confronto sono state le prossime iniziative per il sostegno e all’aggiornamento delle competenze professionali, la green dentistry, la semplificazione delle attività nello studio odontoiatrico tramite il nuovo software gestionale ANDI-MIND, il percorso della “protezione della prestazione”, la centralità della logica sindacale in ogni aspetto delle iniziative di ANDI.

Fra le decisioni stabilite dall’Assemblea di notevole interesse è la scelta di iscrizione del FAS (Fondo ANDI Salute), il Fondo sanitario integrativo di ANDI, all’elenco dei Fondi assistenziali dell’anagrafe dei Fondi integrativi presso il Ministero della Salute; la risoluzione di avviare un dialogo con il Ministero della Salute per studiare la possibilità di un intervento sussidiario pubblico-privato per la sostenibilità delle prestazioni odontoiatriche di prevenzione per le popolazioni in difficoltà economica;  il pieno sostegno di ANDI a Fondazione Enpam, identificando allo stesso tempo le richieste da sottoporre agli organismi della Fondazione per un maggior profitto dei contributi previdenziali, ulteriore attenzione verso i versamenti previdenziali provenienti dai professionisti più giovani insieme a proposte per nuove iniziative a supporto alle attività assistenziali; gli interventi di ANDI nell’ambito della bilateralità in Confprofessioni.

Particolare attenzione nel dibattito è stata riservata alle iniziative a favore dei giovani Odontoiatri, rappresentati con interventi passionali ma al contempo lucidi, che hanno condotto l’Assemblea a deliberare di progettare meccanismi economici a favore della aggregazione fra collega junior e senior, contratti di lavoro per regolamentare il rapporto fra le parti, gli interventi a favore della maternità e la genitorialità più in generale.

È stato altresì ribadito l’apprezzamento dell’assemblea per i risultati raggiunti in termine di comunicazione da parte di ANDI, indicando ulteriori direzioni di intervento per avviare campagne di educazione sanitaria odontoiatrica rivolte alla popolazione italiana tramite metodologie web.

Sono estremamente soddisfatto per tutto il percorso sviluppato e che ci ha permesso di arrivare alla risoluzione congressuale –dichiara il Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda – Un percorso che nasce dalla richiesta di identificare i problemi partendo dai singoli territori e portarli al centro, per valutarli da ogni angolazione della vita professionale. Un quadro articolato di misure e di risoluzioni che affrontano l’identità dell’Associazione e i suoi progetti per il futuro, andando a sottolineare l’impegno condiviso con le altre realtà dell’Odontoiatria, in particolare con CAO, sulla sostenibilità delle cure, del patto generazionale e della lotta sindacale alle realtà dell’Odontoiatria che sono lontane da quelle di una prestazione intellettuale, come quelle rappresentate dall’Odontoiatria commerciale.

Questo Congresso ha affrontato anche la ristrutturazione di ANDI, del percorso di revisione dello Statuto, le riforme legislative regionali e nazionali che l’Associazione sosterrà nel prossimo mandato.

Noi vogliamo tutelare la libera professione – conclude Ghirlanda – lanciando, contemporaneamente, un messaggio verso la popolazione sull’importanza delle cure odontoiatriche per consentire di intervenire in favore di tutti i cittadini italiani.

L’Assemblea ha votato a larghissima maggioranza il documento congressuale con 423 voti a favore, 11 astenuti e 7 contrari. All’avvio del Congresso, tenutosi presso il centro congressuale dell’Università Pontificia Gregoriana di Roma hanno partecipato i principali esponenti del mondo della salute, della formazione e della politica, che hanno evidenziato nei loro interventi il ruolo primario e trasversale alle altre branche della medicina rappresentato dalla professione odontoiatrica.

I lavori sono stati aperti dal Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda, con la lettura del saluto ai lavori pervenuto da parte del Ministro della salute, On. Roberto Speranza. Si sono poi susseguiti gli interventi dei prestigiosi ospiti della manifestazione: il Presidente FNOMCeO, Filippo Anelli, il Presidente nazionale CAO, Raffaele Iandolo, che ha anche presieduto il Congresso in veste di Delegato ANDI della Provincia di Avellino, la Rettrice dell’Università La Sapienza, Prof.ssa Antonella Polimeni, il Rettore dell’Università di Trieste e Presidente del Collegio dei docenti di odontoiatria, Prof. Roberto di Lenarda, il Presidente della Conferenza permanente dei Presidenti dei corsi di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria e componente del Comitato tecnico scientifico su nomina del Ministro della Salute, Prof. Lorenzo Lo Muzio, il Presidente ENPAM Alberto Oliveti, il Presidente nazionale di Confprofessioni, Gaetano Stella,  il Segretario generale SUMAI, Antonio Magi, il Segretario generale FIMMG, Silvestro Scotti, il Presidente AISO, Gian Luca Pancrazi, il Presidente di Federconsumatori Emilio Viafora, il Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa e la Vicepresidente della XII Commissione Affari sociali, On. Rossana Boldi.

Interventi che hanno focalizzato il ruolo degli Odontoiatri italiani nello scenario attuale e dove ogni relatore ha arricchito il dibattito con la profondità del proprio punto di osservazione.

Nel suo discorso il Presidente FNOMCeO, Filippo Anelli ha sottolineato un aspetto di grande rilevanza per quanto attiene proprio la salute dei cittadini.

Ci sarà un importante intervento economico a sostegno della Odontoiatria sociale – ha dichiarato Anelli – attraverso l’approvazione del Programma Operativo Nazionale, che rappresenta un primo passo positivo verso le nostre aspirazioni. La Federazione ha posto una “questione medica” relativamente alle risorse del PNRR che, accanto a quelle per adeguamenti e realizzazione di miglioramenti strutturali e tecnologici, deve prevedere supporto alla professione medica e odontoiatrica.

Il Presidente nazionale della Commissione Albo Odontoiatri, Raffaele Iandolo ha sottolineato i molti spunti di riflessione offerti da questo Congresso. Sono stati opportunamente affrontati temi rilevanti – ha dichiarato Iandolo – come l’esercizio dell’Odontoiatria in forma societaria, le problematiche relative ai convenzionamenti diretti e indiretti, ma soprattutto quelle relative al subentro generazionale, dove ANDI può creare i presupposti per dare ai giovani la possibilità di entrare nel mondo del lavoro e sostituire i professionisti che stanno andando in pensione.

Particolarmente apprezzato dalla platea l’intervento dell’On. Rossana Boldi, Vicepresidente della XII Commissione Affari sociali.

Questo Congresso indica già nel titolo, “Obiettivo lavoro: riformare per crescere” la necessità di puntare con forza sulle riforme, sia a livello istituzionale ma anche verso un diverso modo di intendere la professione. A livello istituzionale dobbiamo mettere al centro il paziente e fare in modo che possa scegliere da chi farsi curare senza cadere nell’inganno delle prestazioni “costrette” come vorrebbero i fondi integrativi. Il futuro è fatto di prevenzione, di ricerca e di innovazione, per questo dobbiamo preparare i giovani professionisti di domani per garantire loro un futuro adeguato.