Etica e comunicazione: il Mese della Prevenzione rispettoso delle norme sulla divulgazione sanitaria

Il testo nel box che segue è stato inserito in tutti i comunicati del 44° Mese della Prevenzione Dentale inviati ai media, al fine di sottolineare l’attenzione che ANDI, insieme al suo partner storico Mentadent, ripone nel seguire le regole etiche, ma anche normative, relativamente alla comunicazione sanitaria.

Per questo motivo, la segnalazione dell’utilizzo di un termine inappropriato all’interno di un sito esterno ad ANDI, ma collegato al Mese della Prevenzione, ha visto una immediata reazione da parte dell’Associazione, con la notifica data ai responsabili del sito che, in un clima assolutamente collaborativo, hanno preso atto del problema, intervenendo in tempo reale per porvi rimedio.

Si ricorda che i termini utilizzabili per le comunicazioni riferite alle prestazioni sanitarie devono attenersi alla Legge n°145/2018, approvata il 30 dicembre 2018 che identifica in campo sanitario come corretto il messaggio esclusivamente informativo bocciandone i contenuti promozionali e suggestivi. Il termine “gratuito” riferito a qualsiasi prestazione sanitaria è sanzionabile dall’Ordine professionale, fermo restando che l’art. 54 del Codice deontologico medico sancisce che “Il medico può prestare gratuitamente la propria opera purché tale comportamento non costituisca concorrenza sleale o sia finalizzato a indebito accaparramento di clientela”. Pertanto, riferendosi alle prestazioni che in occasione del Mese della Prevenzione Dentale sono rese in tale forma è corretto utilizzare la dicitura: Visite a cura dei dentisti volontari ANDI oppure altre formule analoghe ma sempre escludendo i termini gratis, omaggio, gratuito, ecc. che sono, appunto, sanzionabili.

Fabio Scaffidi
Vicepresidente nazionale ANDI
Responsabile del Mese della Prevenzione

Carlo Ghirlanda
Presidente nazionale ANDI