La Fondazione ENPAM, proseguendo il percorso di semplificazione delle pratiche pensionistiche e venendo incontro a specifiche richieste della componente odontoiatrica, ha recentemente attivato per i liberi professionisti una nuova formula di “riscatto di allineamento”, le cui caratteristiche sono ben illustrate sul suo sito istituzionale e sono state più volte riprese da ANDI nei suoi recenti comunicati.
È innegabile come la decisione di accedere ai riscatti previdenziali sia fortemente legata, oltre che ad aumentare il futuro assegno pensionistico, alla loro totale deducibilità, la cui opportunità viene valutata in base a particolari evoluzioni del reddito libero-professionale annuo.
I riscatti, nella loro formula ordinaria, seguono un percorso amministrativo lungo ed è complesso modificarne il costo, perciò non possiedono quella elasticità economica e quella tempestività che spesso sono necessarie.
La nuova formula del riscatto di allineamento, pur rimanendo in vigore anche la precedente, consente di comunicare ad ENPAM quanto si ritiene opportuno o comunque possibile destinarvi, anche sfruttando la possibilità di effettuare simulazioni. Su questa base ENPAM ne comunicherà il derivante aumento dell’assegno pensionistico, offrendo la possibilità di scegliere tra una rateazione o un versamento unico. Quest’ultimo consentirà, attraverso il pagamento immediato, di dedurre il versamento all’interno del corrispondente anno solare. Qualora l’entità del versamento scelto fosse inferiore al valore del riscatto nella sua interezza, niente impedirà che negli anni successivi, sussistendone le condizioni, non si possa fare una ulteriore domanda che renda deducibili altri versamenti a copertura del residuo da riscattare.
In verità è stata creata anche la possibilità opposta, cioè decidere di quanto si vorrebbe aumentare la futura pensione e su questa base ENPAM comunicherà la somma da destinare al riscatto, ma è intuitivo immaginare che la prima opzione troverà molta più attenzione da parte degli iscritti.
Giova ricordare che i liberi professionisti in regime forfettario non hanno la possibilità di scaricare fiscalmente i riscatti, ma dopotutto si tratta generalmente di colleghi giovani, per i quali la domanda di qualsiasi forma di riscatto è comunque preclusa fino al raggiungimento di dieci anni di attività e di cinque anni per quella del riscatto di allineamento.
Dott. Renato Mele
Segretario nazionale ANDI per la Previdenza