Non ci sono figure che possono essere inserite, tramite ATECO, nel contesto odontoiatrico italiano se in ruoli non previsti dalle leggi in vigore.
In merito alla ridefinizione dei nuovi Codici ATECO 2025, operativa dal 1° aprile u.s., è stato sollevato sulla stampa specializzata un allarme su possibili rischi di attività “illecite” in ambito odontoiatrico da parte di soggetti non autorizzati e comunque diversi dagli Odontoiatri, invocando immediati chiarimenti e correzioni da apportare urgentemente da parte della Agenzia delle Entrate.
In realtà, analizzando i contenuti sul sito ATECO, si possono riscontrare, accanto ai classici codici riferiti alla attività odontoiatrica (86.23.00) , altri codici che fanno riferimento ad “altre attività varie per la salute umana non classificabili altrimenti” con codice 86.99.09 nel cui elenco compaiono delle attività correlate alla odontoiatria definite come “attività del personale paramedico odontoiatrico che può lavorare in autonomia ma è periodicamente supervisionato da dentisti” e cita come esempi “attività di specialisti in terapia dentaria e gli igienisti dentali”.
Nell’elenco di esclusione da questo codice sono riportati gli Odontoiatri, gli infermieri e gli odontotecnici. Quindi mentre non ci sono dubbi circa gli igienisti dentali, che possono tranquillamente rientrare in questo codice qualora fossero liberi professionisti, non esiste oggi nel quadro normativo italiano una figura in ambito odontoiatrico che si possa definire “specialista in terapia dentaria”. Del resto, L’ASO (assistente studio odontoiatrico) istituita con DPCM nel 2018-2022 è figura di interesse sanitario ma non è una professione sanitaria, così come non lo è nemmeno il CSO (collaboratore di studio odontoiatrico) istituito come qualifica nell’ambito della contrattazione collettiva con accordo a latere del CCNL nel 2018 e definito nell’allegato F del CCNL 2024.
Ribadiamo non esiste in Italia un’altra figura legittimata come, “specialista in terapia dentaria” che non sia il laureato in odontoiatra e protesi dentaria.
Il sito ATECO precisa che il nomenclatore utilizzato in Italia è lo stesso degli altri paesi europei e che è stato revisionato con l’aggiornamento NACE Rev.21 e che è alla base di quello ATECO 2025.
Si rileva infine che il Sito ATECO mette bene in evidenza che …la classificazione delle attività economiche alla base del nomenclatore può includere, oltre alle attività legali, anche quelle non legali al fine di garantire l’esaustività della classificazione e la piena comparabilità dei dati tra Paesi della UE indipendentemente dal loro regime normativo.
Questo potrebbe spiegare la comparsa nel nomenclatore di voci non compatibili con la normativa italiana.
Di fatto lo stesso sito precisa chiaramente che …l’implementazione della classificazione ATECO 2025 a livello nazionale riguarderà solo gli operatori economici residenti che svolgono attività legali…
Queste ultime considerazioni rimuovono ogni dubbio circa la possibilità di inserire figure illegali all’interno degli studi odontoiatrici italiani.