I media nazionali mantengono alta l’attenzione sul tema del turismo dentale. Il Corriere della Sera (Vai all’articolo QUI) richiama il caso del giovane pugliese ancora ricoverato in condizioni critiche a nove mesi di distanza dall’intervento subito in Albania, citando l’impegno dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani nel contrasto a questa pratica (Vedi QUI).
Come ha sottolineato in più occasioni il Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda, ogni anno molti italiani rinunciano a curare i denti per motivi economici e c’è chi sceglie di recarsi all’estero sperando in soluzioni rapide e poco costose, senza essere consapevole di quanto rischioso possa essere per la propria salute.
Infatti, le norme sanitarie in questi paesi spesso mancano di una regolamentazione rigorosa come quella europea ed italiana, in particolare. E’ dunque, doveroso informare i pazienti riguardo ai problemi che possono insorgere in virtù delle diverse normative sanitarie dei Paesi di destinazione, della formazione del personale medico, degli standard di qualità delle strutture e soprattutto dell’impossibilità di avere risultati predicibili nei tempi estremamente compressi, imposti dai costi di trasferta dei pazienti.