Si ripete il racconto tristemente noto dell’odontoiatria commerciale, e questa volta accade ad Oristano, dove una struttura di odontoiatria cosiddetta “organizzata” riconducibile ad un gruppo societario collegato, a detta degli accertamenti in corso, ad una “catena odontoiatrica” fuori dall’isola, ha improvvisamente chiuso senza, come sempre, dare alcun tipo di preavviso ai molti pazienti in cura che, peraltro, avevano già pagato anticipatamente con i finanziamenti bancari il ciclo di cura completo o versato consistenti anticipi sulle cure da intraprendere.
Determinato il commento del Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda: ANDI richiama l’attenzione parlamentare ad un intervento di legge che possa impedire definitivamente il continuo ripetersi di situazioni che ricalcano ogni volta lo stesso copione e che aumentano il numero già cospicuo dei cittadini colpiti da tali comportamenti. È ormai a tutti evidente che l’articolo 153 della legge “concorrenza” del 2017, causa di queste ruberie nei confronti di cittadini incolpevoli e inconsapevoli, non ha consentito il rispetto della concorrenza ma solamente il ripetersi delle ripetute “fregature” evidenziate dai fatti di cronaca.
Per contrastare il ripetersi di queste situazioni l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani rinnova il suo impegno a sostenere la richiesta di un adeguamento normativo in grado di risolvere questo grave fenomeno anche indicando le possibili soluzioni, già più volte raccolte da numerosi ordini del giorno parlamentari, tuttavia, mai giunti a risultato. Non si può ulteriormente mancare nelle responsabilità di intervento di fronte ad un fenomeno che lascia il cittadino indifeso proprio in un settore delle cure già largamente evidenziato come difficile da sostenere”.