Oltre il 7 aprile: la salute come diritto del cittadino globale

“La mia salute, un mio diritto”: con questo slogan si apre la Giornata Mondiale della Salute 2024. Dal momento della sua prima edizione il 7 aprile 1948 questo evento, nato dalla collaborazione di due enti allora neonati – OMS e Nazioni Unite – mira a sensibilizzare regolatori internazionali, comparto industriale, mondo della politica, società civile e semplici cittadini sulle dinamiche e aporie inerenti alla gestione della salute a livello globale, condividendo dati e promuovendo progetti ad ampio respiro per garantire accessibilità, qualità e sostenibilità a per la salute di tutti i pazienti.

Con il passare degli anni, la Giornata Mondiale ha modificato il proprio messaggio plasmandosi sulla visione di salute elaborata mano a mano dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: dopo un triennio dedicato alla relazione tra salute dell’uomo e salute del pianeta, in ottemperanza a quel principio di One Health ormai cardine all’interno del dibattito internazionale, quest’anno il 7 aprile riporta alla necessità di considerare la salute come un diritto indissolubile per tutti i cittadini del mondo. Una preoccupazione anticipata dal mondo dell’odontoiatria: la salute orale come diritto del cittadino è infatti caposaldo fondamentale di Vision 2030, documento programmatico di FDI pubblicato nel 2021.

“Ricordare che la salute è un diritto per tutti gli abitanti del nostro pianeta rimane la via cardinale per affermarne la necessità di una gestione deontologicamente e pragmaticamente fondata, garantita dalla formazione del professionista e mirante alla tutela e corretta informazione del paziente,” ha commentato Ferruccio Berto, Responsabile Commissione Esteri ANDI. “In molte occasioni, la salute orale viene presentata come un campo altro rispetto alla salute sistemica dell’individuo: una visione che, oltre a non avere basi scientifiche, espone il comparto a dinamiche commerciali e predatorie che non possono più essere tollerate. Contro la visione di una salute orale come un prodotto di mercato, o peggio come un lusso, ribadiamo insieme ad FDI e il milione di dentisti da questa rappresentati la necessaria correlazione tra salute orale ed il benessere del cittadino, e la sua natura di diritto inalienabile per tutti i cittadini del mondo.”