
La sua candidatura è sostenuta dall’esecutivo uscente. Il programma si basa su una «continuità strategica», introducendo un meccanismo di maggiore collegialità delle decisioni e più autonomia e risorse per le sezioni territoriali
Presidente Cao Bologna da due mandati e attuale vicepresidente vicario Andi, Corrado Bondi è il primo in ordine di tempo ad aver presentato la candidatura alla presidenza dell’Associazione nazionale dentisti italiani. «Un compito non facile – ci ha detto Bondi –. Ne sento tutta la responsabilità ma, al tempo stesso, sento forte il desiderio e l’auspicio di poter contribuire, con l’aiuto di tutti, alla ulteriore crescita di Andi nel rispetto dei suoi valori, delle sue esperienze e di servizi sempre più distintivi. L’obiettivo che intendo perseguire è quello di proseguire il prezioso percorso di successo intrapreso in questi ultimi anni da Andi, privilegiando ulteriormente un ascolto attento e costante delle esigenze di ognuno di voi e implementando gli ottimi risultati finora raggiunti durante i due mandati del presidente Carlo Ghirlanda». Le elezioni si svolgeranno a Roma nel maggio del 2026, quando l’assemblea nazionale dei delegati, composta dai delegati eletti nelle assemblee provinciali e che rappresentano quindi gli iscritti al sindacato, eleggerà il nuovo presidente Andi.
Dottor Bondi, qual è il bilancio dei suoi due mandati nell’esecutivo guidato da Carlo Ghirlanda? Quale sfida fondamentale vi sentite di avere vinto e quale problematica invece rimane ancora da risolvere?
In questi anni, prima come segretario sindacale e poi come vicepresidente vicario, ho contribuito a una fase di crescita straordinaria per Andi. Abbiamo superato la soglia dei 28.000 iscritti, riorganizzato la struttura interna e, soprattutto, consolidato la nostra azione politico-sindacale in ogni ambito.
L’avvio di progetti strategici, come il fondo integrativo (Fas), dimostra la nostra capacità di interpretare il futuro della sanità intermediata nella nostra professione, offrendo ai pazienti la libera scelta del proprio dentista, un concreto supporto economico e ai colleghi la possibilità di mantenere il loro tariffario.
La sfida più importante tra quelle vinte è aver posizionato Andi al centro del comparto odontoiatrico. Nella nostra qualità di sindacato maggiormente rappresentativo assumiamo gli interessi morali e materiali dell’intera categoria, con voce autorevole in tutte le sedi istituzionali. Questo ruolo si estende anche al sociale, perché per Andi la centralità è il paziente. Dal punto di vista sindacale abbiamo lavorato per contrastare gli adempimenti burocratici non giustificati e per offrire ai nostri iscritti un’assistenza e una formazione costante sulla corretta applicazione delle normative, un aspetto fondamentale per tutelare la professione.
Le problematiche che ci attendono sono complesse: l’eccessiva burocrazia, il confronto con il libero mercato e la battaglia contro la commercializzazione dell’odontoiatria, le crescenti esigenze di una popolazione che invecchia, le dinamiche del passaggio generazionale e le esigenze di una professione sempre più declinata al femminile e, non ultima, la necessità di difendere il reddito in un contesto economico difficile. Il nostro obiettivo è guidare la professione in queste “acque agitate” non solo con una forte azione politica, ma ascoltando e valorizzando le esigenze specifiche di ogni territorio.
La sua candidatura è sostenuta dall’esecutivo uscente. Il suo programma politico sarà in piena continuità con il recente passato? Con quali differenze?
Il mio programma si basa su una continuità strategica: manteniamo gli obiettivi vincenti che hanno reso Andi un’associazione più forte. Il cambiamento sarà rappresentato dalla condivisione, dalla collegialità delle decisioni, dall’autonomia dei componenti dell’esecutivo nazionale per portare a termine le loro deleghe.
La parola chiave sarà “sussidiarietà”, ispirata all’articolo 118 della Costituzione italiana. Questo significa che le decisioni e le iniziative non saranno imposte dai vertici ma verranno attuate secondo il modello della multilevel governance.
I presidenti provinciali e le sezioni territoriali avranno più autonomia e più risorse per agire, fornendo risposte mirate alle istanze dei propri iscritti. La presidenza nazionale avrà un ruolo di indirizzo, coordinamento e supporto. Accorciare le distanze tra l’attività dell’esecutivo nazionale e i territori permetterà di essere più vicini ai nostri iscritti e offrire soluzioni per le loro necessità.
Andi in questi anni ha orientato molte risorse ed energie all’attività di lobbying sui decisori politici, portando a casa risultati degni di nota. In virtù di quei successi, rivendica questo orientamento o
propende per canali più istituzionali?
L’attività di lobbying e il dia- logo con i decisori politici a ogni livello sono un’esigenza imprescindibile. A tal proposito, è importante sottolineare che il presidente Ghirlanda si è messo a disposizione del prossimo esecutivo. La sua esperienza e la sua rete di contatti saranno strategicamente importanti per la nostra associazione. L’obiettivo è lavorare in sinergia, utilizzando tutti i canali istituzionali, per raggiungere traguardi condivisi che rispondano alle esigenze concrete dei nostri associati. Affiancheremo alla nostra azione centrale, che continuerà a essere forte, un’intensificazione dell’azione politica a livello regionale e locale. Per farlo pensiamo a un ufficio politico in grado di coadiuvare i rappresentanti territoriali attivando anche, ove necessario, i canali di interazione con il decisore politico. In questo modo, Andi sarà un interlocutore autorevole e capillare, in grado di portare le istanze dei dentisti direttamente ai tavoli decisionali più vicini ai professionisti.
Negli ultimi anni sono emerse in seno all’associazione alcune posizioni critiche verso l’attuale esecutivo. Se verrà eletto, coinvolgerà in qualche modo le minoranze?
Il confronto sugli obiettivi e la condivisione sulle finalità vedranno un’interazione costante e costruttiva tra esecutivo nazionale e Consiglio delle Regioni che, con l’entrata in vigore del nuovo statuto, avrà un ruolo di maggiore rilievo.
La mia presidenza sarà all’insegna del principio: “continuità dove necessario, cambiamento quando necessario”. Il nostro obiettivo è unire l’esperienza e la solidità del passato con l’energia e le idee innovative per il futuro, per una Andi ancora più forte e inclusiva.
Andrea Peren
ANDI COMPIE OTTANT’ANNI: IL 2026 SARÀ UN ANNO DI CELEBRAZIONI
Il 2026 segnerà un traguardo importante per Andi: l’ottantesimo anniversario della sua fondazione.
«Un’occasione straordinaria per riflettere sul cammino percorso e proiettarci verso il futuro – ci ha detto il vicepresidente vicario Andi, Corrado Bondi –. Il 2026 sarà un anno di celebrazioni che, oltre a commemorare la nostra storia, metteranno in luce il ruolo di Andi come motore di innovazione e punto di riferimento per l’odontoiatria italiana».
Il 64° congresso scientifico Andi “Connessioni – Scienza&Professioni”, che si terrà a Roma il 22 e 23 maggio 2026, sarà l’evento culminante di questo percorso. «Sarà un’occasione di grande rilevanza scientifica e professionale, che ospiterà anche le elezioni per il rinnovo del presidente e dell’esecutivo nazionale – spiega Bondi –. Il mio auspicio è che la futura leadership, rafforzata e unita, continui a guidare la professione attraverso le sfide emergenti. Oggi, dopo 80 anni di storia, Andi è più che mai viva, dinamica e fondamentale per tutti i professionisti del settore».










