Dental Journal – Congresso scientifico Andi: cultura, elezioni e celebrazioni per gli 80 anni

Dental Journal – Congresso scientifico Andi: cultura, elezioni e celebrazioni per gli 80 anni

Nel maggio 2026 si terrà il congresso scientifico Andi sul tema “connessioni”. Al programma congressuale partecipano le società scientifiche. A margine, gli 80 anni di Andi e le elezioni del nuovo Esecutivo nazionale.

L’edizione 2026 del congresso scientifico dell’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi) si ispira a un concetto che ha caratterizzato il suo percorso recente: le connessioni. «In questi anni, Andi ha saputo interagire con i decisori politici, le istituzioni, l’università, le società scientifiche, le aziende, gli enti previdenziali e assicurativi e i cittadini – spiega Bruno Oliva, segretario culturale nazionale Andi –. Andi è un sistema complesso e multidimensionale, dotato di società controllate e partecipate. Un sistema complesso e connesso ad altri sistemi complessi, come quello politico, quello scientifico, quello sanitario, quello economico e quello sociale. In questo “universo Andi” tutto è fluido, in continuo cambiamento e per questo è necessario avere capacità, strumenti, risorse e una forte motivazione a rimodularsi per poter far fronte ai repentini mutamenti. Il valore delle connessioni e la capacità acquisita di gestirle: di questo deve essere oggi consapevole Andi e questo cercherà di comunicare il congresso scientifico del 2026».
Il congresso è in programma il 22 e 23 maggio a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Al programma congressuale partecipano molte società scientifiche di area odontoiatrica. L’iscrizione è gratuita per i soci Andi e per gli studenti.

Info sul sito www.congressoscientifico.andi.it

Dottor Oliva, il programma del congresso sarà espressione delle società scientifiche, con le quali Andi ha collaborato molto in questi anni. Quali risultati avete raggiunto insieme sul territorio e quali obiettivi vi ponete con il congresso?

Abbiamo svolto circa 50 corsi di formazione in presenza in due anni su tutto il territorio nazionale in collaborazione con le società scientifiche e con alcune di esse abbiamo registrato e reso disponibili ai nostri soci corsi online accreditati.

La procedura ha funzionato abbastanza bene. La società scientifica ha indicato i temi che riteneva importante esporre; le sezioni provinciali e i dipartimenti regionali Andi hanno scelto uno o più argomenti in elenco; quindi, la società ha individuato il relatore, che ha svolto il corso senza alcun compenso. Il vantaggio non è tanto e solo l’aspetto economico, ma il messaggio informativo che è garantito dalla società scientifica e pertanto basato sull’evidenza.

Al congresso ci sarà spazio per tutte le discipline odontoiatriche, dalla parodontologia alla restaurativa. Quale sarà il filo conduttore?

Il filo conduttore non sarà un argomento clinico specifico. Non è mia intenzione replicare quello che altri congressi già fanno e tanto meno sovrappormi al compito delle società scientifiche. Come ho già detto, l’obiettivo è un cambiamento culturale significativo.

Ogni società scientifica avrà l’occasione di rivolgersi al grande pubblico degli odontoiatri Andi esponendo il “core” delle più recenti conoscenze scientifiche che ritengano debba essere uno standard di cura. La connessione tra i risultati della scienza e la professione è consentita dal rispetto dei ruoli di ogni attore: dalle società scientifiche, che devono orientare e sostenere la ricerca clinica, traducendola in raccomandazioni di buona pratica clinica, e da Andi, che ne consente l’ampia diffusione. Questo è il filo conduttore dell’offerta formativa, non un argomento in sé, ma la modalità con cui l’argomento, la disciplina viene esposta, viene diffusa, con l’intento di cambiare o orientare la pratica clinica.

Il valore della connessione deve essere compreso e sviluppato da tutti i partecipanti al processo di cura, sia direttamente che indirettamente. È questo valore che cercheremo di trasmettere a tutti, dai produttori di strumenti e tecnologie agli odontoiatri e a tutti i collaboratori, con l’unico obiettivo di realizzare un “ambiente” idoneo ad erogare cure efficaci ed eccellenti.

Perché Andi ha scelto le società scientifiche?

Potremmo dire semplicemente che le società scientifiche hanno risposto a un’esigenza manifestata dai soci Andi e che deriva dal cambiamento di una serie di variabili cliniche ed extracliniche che alla fine generano una maggiore complessità delle cure.

Andi è un’associazione professionale numerosa (circa 28.000 soci, ndr), costituita da odontoiatri di ogni età, genere, competenza ed esperienza, compresi specialisti, ricercatori universitari e soci attivi di società scientifiche. Dire che Andi è costituita da “generalisti” è sicuramente riduttivo e a volte anche pregiudizievole. Non tanto nel termine in sé, ma nel significato che gli si attribuisce.

Generalista vuol dire che il professionista esegue prestazioni di tutte le discipline, ma non per questo le esegue in modo improprio o meno efficace. Per cui la sua necessità formativa non è inferiore rispetto allo specialista, semmai non esegue alcune prestazioni complesse, ma quelle che esegue le deve svolgere con le stesse competenze dello specialista o del cosiddetto esperto.

Perché invece le società scientifiche hanno aderito al progetto?

L’entrata in vigore del Decreto del Ministero della Salute del 2 agosto 2017, che istituisce l’elenco delle società scientifiche accreditate, le identifica quali garanti di una competenza specifica professionale che, nel caso delle linee guida, si traduce in raccomandazioni giuridicamente vincolanti, che quindi devono essere diffuse a tutti i sanitari coinvolti e non ai soli associati.

Ritengo, quindi, che le società abbiano un ruolo importante nella costruzione del “core” delle conoscenze della disciplina di loro competenza e nella traduzione dei risultati della ricerca in pratica clinica in quanto la garanzia di equità delle cure è un principio che è alla base dell’atto medico e non può far parte dell’attività di promozione (advocacy) della società, che deve essere riferita alla disciplina e non al socio. È la visione della professione e della disciplina che deve essere sostenuta e difesa, non la comunicazione e la formazione.

Le società scientifiche fungono da garanti della qualità e della competenza scientifica con l’obiettivo di diffondere la conoscenza agli operatori sanitari e al pubblico generale, stimolando la curiosità e il pensiero critico e ostacolando il più possibile i messaggi non corretti che oggi frequentemente vengono veicolati da piattaforme social.

È ampiamente riconosciuto ed è esperienza di ogni odontoiatra che buona pratica clinica vuol dire anche ambiente consono a operare in sicurezza per i pazienti e per gli operatori. Questo vuol dire che il messaggio di cura eccellente veicolato dalle società scientifiche può trovare riscontro in un contesto in cui la professione sia tutelata da ogni punto di vista, e questo è quanto ha fatto e sta facendo Andi.

L’apertura delle società scientifiche al Congresso Scientifico Andi evidenzia la consapevolezza di quanto esposto. Andi ha le risorse e la struttura per diffondere le informazioni e per verificarne provenienza e adeguatezza. Le società scientifiche sviluppano il “core” delle conoscenze e le diffondono con l’obiettivo comune di ottenere un cambiamento culturale significativo.

Andrea Peren

DAL COVID AL CONGRESSO CON I GIOVANI DI ANDI: IL BILANCIO DEL SEGRETARIO CULTURALE ANDI

La collaborazione con le società scientifiche e il riconoscimento del ruolo di Andi nel percorso formativo può già essere considerato un traguardo. Ma, con l’ausilio del comitato scientifico, dei sottosegretari, di Andi Servizi, dell’ufficio stampa e di tutta la segreteria culturale abbiamo fatto tanto altro.

Abbiamo attraversato la fase del post Covid, che ha visto notevoli cambiamenti sociali ed economici. Abbiamo continuato a sviluppare corsi online con modalità più attuali e fruibili, utilizzando video più che testi e suddividendo i corsi in più moduli di durata inferiore. Abbiamo portato le informazioni sui social differenziando i contenuti dei messaggi rivolti ai soci da quelli rivolti ai pazienti, raggiungendo un numero elevato di letture che ci consente di ostacolare la diffusione di fake news.

Nel 2023 abbiamo organizzato a Napoli il Congresso Andi con i giovani in collaborazione con la Digital Dentistry Society, che ha avuto ampia partecipazione di studenti e giovani odontoiatri.

Stiamo lavorando a un nuovo progetto editoriale della Rivista Italiana di Stomatologia in collaborazione con Quintessenza Edizioni e saremo pronti a pubblicare 4 numeri nel 2026.

Con un gruppo di lavoro dell’esecutivo nazionale e della segreteria sindacale – i dottori Giorgio Inglese Ganora, Valerio Fancelli, Lauro Ferrari, e Fabio Scaffidi Domianello – abbiamo sviluppato il progetto “Aggregazione e subentro generazionale”, producendo strumenti, manuali e conoscenze utili a mantenere il modello professionale attuale, guidando anziani e giovani verso le scelte più opportune.

Queste attività sono solo le più evidenti, altre sono di supporto alla struttura complessa che oggi è Andi e altre sono in fase di progettazione e sviluppo. Il bilancio è positivo, ma non per questo escludo la possibilità che ci siano errori o margini di miglioramento. Una delle criticità è il tempo, i risultati di molte di queste attività saranno valutabili nel tempo o richiederanno aggiustamenti, per cui è opportuno che si creino i presupposti per una continuità. È necessario trasformare il tutto in procedure e affidarne la responsabilità per competenze, in modo che la sostituzione del singolo non pregiudichi il processo in evoluzione.

Andi compirà 80 anni il prossimo anno e il congresso sarà occasione per celebrare questo evento: 80Andi. Per l’occasione stiamo cercando di “regalare” ad Andi una struttura organizzativa più flessibile, più adeguata alla velocità con cui bisogna rispondere ai cambiamenti.

Meno burocrazia potrebbe esporre a errori, ma dobbiamo accettare il rischio se vogliamo avere una struttura agile e attuale, meno impastoiata da eccessivi vincoli.

Bruno Oliva
Segretario culturale nazionale Andi