Annullati dal TAR della Puglia i Regolamenti regionali sui fabbisogni odontoiatrici – ANDI: una sentenza “fuori dal tempo”

La sentenza 942/2025 del Tribunale Amministrativo Regionale, pubblicata l’8 luglio scorso, ha di fatto annullato i Regolamenti n. 5/2020 e n. 6/2021 della Regione Puglia che miravano a stabilire una correlazione tra la popolazione e l’apertura di nuove attività odontoiatriche su quel territorio.

Tali regolamenti costituivano un argine fondamentale contro l’avanzamento indiscriminato dell’odontoiatria commerciale in una regione come la Puglia, già particolarmente esposta sia all’odontoiatria “low cost” sia al cosiddetto “turismo odontoiatrico” verso l’Est Europa.

Una sentenza fuori dal tempo – dichiara il Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda -, che contrasta apertamente con i reali bisogni di salute odontoiatrica della popolazione, già assolutamente soddisfatti dai numeri espressi dalla professione in quella Regione.

Con essa si aprono le porte ad un potenziale ed incontrollato sviluppo dell’odontoiatria commerciale in un territorio che non ne ha affatto bisogno. Evidenzia fondamentalmente la mancanza di attenzione esistente nella disamina del tribunale amministrativo rispetto ad un fenomeno costantemente al centro di scandali, anche recenti, e “fuori dal tempo” perché queste realtà sono sempre più carenti di risorse economiche visto il progressivo e giustificato allontanamento dei fondi economici a supporto di tali attività e pertanto sempre più spesso pronte a scappare nottetempo.

La sentenza attesta la contraddizione del sistema amministrativo che non considera prioritaria la tutela della salute dei cittadini, che solamente si può sostenere con i soggetti vigilati dagli Ordini, ma contemporaneamente indica le responsabilità di coloro che all’epoca della definizione della legge autorizzativa in Puglia parteciparono ai tavoli di intesa con la Amministrazione regionale.

Ci attiveremo insieme al Dipartimento ANDI Puglia per sostenere la replica più opportuna a questa sentenza.

Gli fa eco il Presidente di ANDI Bari, Fabio De Pascalis: Il rischio di tale decisione, come abbiamo assistito nell’ultimo periodo, è la crescita incontrollata delle «catene di odontoiatria» che dichiarano fallimento lasciando i pazienti con finanziamenti in corso e trattamenti terapeutici incompleti.

Le Società di capitale non hanno l’obbligo, a differenza delle STP odontoiatriche, di iscriversi all’Ordine che vigila, monitora e soprattutto tutela i cittadini. ANDI Puglia si farà carico delle reazioni, opportune e ponderate, in risposta a questa sentenza, a seguito di un’attenta riflessione e considerando l’interesse primario dei cittadini.