Si ripete il consueto copione al quale la cosiddetta odontoiatria commerciale “low cost” ha abituato cittadini e pazienti (Vedi QUI).
Questa volta accade a Brescia, dove la clinica Dental Hospital, con già il 22,5% del capitale sociale sotto sequestro preventivo disposto dal tribunale di Brescia per una precedente vicenda legata ad un socio, ha improvvisamente cessato ogni attività, lasciando senza cure decine di pazienti, molti dei quali avevano già pagato le terapie complete, attraverso l’accensione di finanziamenti rateali.
L’amministratore unico della società, un odontoiatra domiciliato in Romania e privo di iscrizione all’Albo italiano, ha fatto sapere che nel giro di pochi giorni sarà in condizione di dare risposte esaustive ai pazienti anche se tra questi ultimi ci sono forti dubbi su una soluzione positiva.
Abbiamo terminato le parole per evidenziare ad ogni livello la inconsistenza del modello della odontoiatra commerciale e la assoluta disinvoltura con la quale queste strutture si occupano della salute dei pazienti che ad esse si rivolgono – afferma Carlo Ghirlanda presidente nazionale ANDI -. Ora più che mai è compito dei decisori parlamentari scegliere se mantenere in essere questi scandalosi e pericolosissimi comportamenti nel nome della ”concorrenza“ oppure impedire che i cittadini possano nuovamente essere inconsapevoli vittime di raggiri. Ulteriori problemi in questo contesto sono rappresentati dalla mancanza di tutele per tutti i lavoratori dipendenti e odontoiatri collaboratori. Abbiamo richiesto da anni che sia realizzata una misura normativa in grado di impedire che accadano queste situazioni: l’unica possibilità è quella di consentire l’esercizio della attività odontoiatrica ai soli soggetti iscritti o annotati agli Ordini provinciali dei Medici chirurghi e Odontoiatri.