Cambiano le modalità di accesso a Medicina e Odontoiatria

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L’accesso ai corsi di laurea di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria è stato modificato con il decreto ministeriale N. 1107 del 24-09-2022.

Per l’anno accademico 2023/24 si sosterranno i test in aprile e luglio. La prova di esame definita TOLC (Test OnLine Cisia) potrà essere ripetuta più volte dagli studenti dell’ultimo e penultimo anno delle scuole superiori o dai Diplomati. Per partecipare al test, i candidati devono iscriversi attraverso il sito del CISIA (www.cisiaonline.it), che è un Consorzio interuniversitario, entro i termini che saranno indicati per ogni anno.

Per essere ammessi al corso di laurea di Medicina e Chirurgia o per Odontoiatria, il candidato dovrà svolgere il TOLC-MED (prove di 90 minuti per rispondere a 50 quesiti divisi in 4 sezioni: comprensione del testo e conoscenze acquisite negli studi, biologia, chimica e fisica, matematica e ragionamento).

Successivamente, il candidato dovrà compilare online (www.universitaly.it) l’istanza di inserimento nella graduatoria di merito. Le graduatorie nazionali di accesso saranno formate utilizzando il miglior punteggio ottenuto nelle prove sostenute.

I punteggi delle varie prove TOLC saranno equalizzati sulla base della difficoltà per garantire l’omogeneità delle prove.

Importanti novità riguardano anche la formazione. L’iscrizione ai TOLC consente l’accesso ad esercitazioni e a corsi online per ogni materia inserita, i MOOC (Massive Open Online Courses). Sarà anche possibile visualizzare gli esiti delle prove, confrontandoli ai risultati in forma aggregata degli altri partecipanti, consentendo così una valutazione del proprio posizionamento.

Ulteriori informazioni e strumenti gratuiti saranno disponibili sul sito dedicato all’accesso programmato del MIUR (https://accessoprogrammato.miur.it/2022/).

Il nuovo metodo dovrebbe consentire maggiore formazione e maggiore probabilità di ottenere un buon punteggio, ma l’accesso a Odontoiatria non è in relazione al solo punteggio ottenuto. L’accesso è limitato dai posti disponibili, per cui se si eleva la formazione, il punteggio necessario per accedere al corso di laurea sarà comunque maggiore. L’esecuzione stessa dei test richiede un quantitativo di risorse maggiore, dato che è possibile provare più volte il test, e quindi le università dovranno trovare spazi, tecnologie, risorse umane e quindi economiche.

È indubbio che l’obiettivo del decreto ministeriale è quello di risolvere alcune criticità verificatesi in passato e fornire pari opportunità. Lo stimolo a migliorare è stato accolto, ovviamente ogni innovazione comporta un grado di incertezza. Ci auguriamo che le Università italiane riescano a rispondere alla richiesta di una formazione aderente alle esigenze, sempre più sentite, di equo accesso, ma preservando le energie per formare poi gli studenti selezionati. 

Bruno Oliva
Segretario culturale nazionale ANDI