Patologie periodontali ed esiti
negativi della gravidanza:
modalità e temporizzazione
di interventi anti-infettivi precoci
o preconcezionali

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Alessandro Pala
Chimico, Consulente scientifico ANDI

L’obiettivo di questa nota è di proporre un meccanismo che giustifichi gli effetti negativi che le patologie periodontali possono determinare sull’esito della gravidanza inducendo conseguenze deleterie che includono il basso peso alla nascita, il parto pretermine, la dismaturità, la preeclampsia e la morte intrauterina del feto.

A questo fine è sembrato opportuno accennare prima ad alcuni concetti correnti che riguardano la disbiosi del microbiota orale in gravidanza e la formazione di associazioni batteriche periodontopatogene. Successivamente sono analizzati i fattori favorenti il processo disbiotico, soprattutto
gli ormoni gravidici di origine placentare, materna o dell’unità feto-placentare e l’orientamento del sistema immunologico materno associato alla gravidanza. Sono anche presentate le evidenze disponibili di associazione tra l’instaurarsi e l’evoluzione delle patologie periodontali e i loro effetti negativi sulla gravidanza, raggiungendo il convincimento dell’esistenza di una correlazione positiva tra i due processi. Il meccanismo di questa associazione patologica, e cioè il legame tra patologia periodontale ed esito negativo della gravidanza, è proposto secondo il noto concetto della diffusione dell’infezione batterica per via sistemica, ma è anche specificato nelle modalità di interferenza negativa tra circolazione uterina materna e prodotto del concepimento nel sito di impianto.