Sydney 2023: al via i lavori del Parlamento Mondiale dei Dentisti

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Lungo il 2022, ciascuno di noi ha creduto fosse inevitabile un ritorno alla normalità dopo una delle più gravi e diffuse pandemie mai conosciute in età moderna; ci siamo sbagliati. Il mondo del post COVID appare ancora incerto sulla via della ripresa, diviso tra tensioni internazionali vecchie e nuove, una crisi economica che sta colpendo con forza soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione, e dinamiche migratorie senza precedenti per intensità e volume. L’accessibilità alle cure, caposaldo di qualsiasi sistema di salute, sta conoscendo ostacoli ed incognite che pensavamo di esserci lasciati alle spalle; un processo di involuzione ben documentato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dalle Nazioni Unite e dall’Unicef a livello globale.” Non usa mezzi termini Steven Lieu, Presidente dell’Associazione Australiana Odontoiatri, nel suo discorso inaugurale al World Dental Parliament FDI, la plenaria del parlamento mondiale dei dentisti, che quest’anno ha radunato oltre 200 delegati provenienti da tutto il mondo a Sydney.

Se oggi così tanti sono giunti da ogni parte del globo è grazie alla forza di un’idea: la possibilità di cambiare questo trend. Durante la pandemia, la voce dei professionisti della salute è stata fondamentale per guidare i paesi nella corretta gestione di una crisi a cui pochissimi erano preparati. L’obiettivo comune ora è uno: riconfermare ancora una volta il ruolo degli odontoiatri all’interno del mondo della salute, ricordando assieme ad FDI come qualità e accessibilità globale alle cure siano diritti inalienabili per ogni persona.” Un parere ripreso dalla Presidente FDI, Ihsane Ben Yahya, al termine di un difficile mandato biennale alla guida dell’associazione mondiale: “Sono stati anni di ripensamento per la professione, in cui la ripresa ha conosciuto battute d’arresto ma anche nuovi e stimolanti balzi in avanti. La capacità per gli odontoiatri di guidare la ripresa post COVID ha generato un pieno riconoscimento della professione come centrale nelle dinamiche di salute pubblica; la Strategia Globale sulla Salute Orale dell’OMS è stato il principale coronamento di questo processo. Sta a noi, ora, continuare lungo questa via.

Il discorso, tenuto di fronte alla platea dei delegati – tra cui i rappresentanti di OMS, ISO e altri regolatori internazionali – ha costituito la perfetta introduzione per le prime due giornate di lavoro, incentrate sulla revisione e discussione di nove pareri tecnici (policies) elaborati durante l’anno dai gruppi di lavoro FDI. Documenti di diversa natura, che spaziano dalla cura del paziente anziano ai rischi insiti nell’assunzione di alcol e zuccheri aggiunti, dalla salute orale dei neonati all’analisi delle barriere socio-economiche che ostacolano l’accessibilità alle cure. Molto dibattuto il parere, elaborato in periodo COVID, intorno alla necessità per le associazioni nazionali di offrire strumenti di supporto psicologico ai propri membri e soprattutto verso i più giovani, al fine di evitare fenomeni di stress cronico e burn out registrati con sempre maggiore frequenza all’interno della professione e consentire il ricambio generazionale, uno dei pilastri del documento programmatico FDI Vision 2030. Temi di peso i quali, con le modifiche proposte e votate dall’assemblea, verranno proposti per l’adozione nella giornata conclusiva dell’evento, divenendo così riferimenti primari fondamentali nel guidare la programmazione sanitaria a livello nazionale e globale.