Nuovo Redditometro: decreto MEF in consultazione pubblica per novità e controlli su consumi e risparmi

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Il MEF – Dipartimento delle Finanze – ha avviato la consultazione pubblica per le nuove regole sui controlli diretti ad individuare il contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacità contributiva, finalizzato alla determinazione sintetica dei redditi delle persone fisiche relativi agli anni d’imposta a decorrere dal 2016 (c.d. redditometro).
Con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale con periodicità biennale, sentiti l’ISTAT e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori, sono individuati elementi indicativi di capacità contributiva, mediante l’analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell’area geografica di appartenenza.

La consultazione, avrà termine il 15 luglio 2021, ed è riservata alle associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori individuate in base all’elenco di cui all’art. 137 del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 (codice di consumo) contenuto nel decreto del Ministro dello sviluppo economico del 30 dicembre 2020. L’obiettivo è quello di fotografare in maniera il più possibile reale la capacità contributiva in modo da fare scattare gli accertamenti unicamente in presenza di uno scostamento superiore al 20% tra i redditi dichiarati ed i redditi ricostruiti.

Nella ricostruzione del reddito gli uffici accertatori considereranno diverse tipologie di spese (abbigliamento, generi alimentari, elettrodomestici, immobili sanità, istruzione, tempo libero ed in generale i beni ed i servizi) oltre i dati su investimenti, risparmio e spese per trasferimenti. I dati verranno recuperati innanzitutto in anagrafe tributaria e successivamente dai panieri ISTAT. Alcuni tipi di consumi sono considerati essenziali (es. spesa per alimentari, abbigliamento, istruzione, prodotti per la cura alla persona) per cui si utilizzerà la spesa minima per conseguire uno standard di vita accettabile.

Naturalmente il riferimento ai valori ISTAT non è assoluto, si prenderanno in considerazione 55 tipologie di famiglie tipo: 11 nuclei (dal singolo con meno di 35 anni alle coppie con tre o più figli) ognuno dei quali sarà calato su cinque macro aree geografiche.

Con il nuovo redditometro viene meno la presunzione, in merito agli incrementi patrimoniali, relativa alla suddivisione in più anni: in sostanza l’accumulazione non è considerata stratificata in più anni ma presunta interamente in un anno.
L’importo riferibile agli investimenti dovrà quindi essere valutato caso per caso, l’ufficio in caso di accertamento dovrà motivare la rilevanza dell’incremento patrimoniale che verrà attribuita al singolo anno, che in relazione alle situazioni particolari del contribuente potrà variare. L’ufficio dovrà spiegare i motivi in base ai quali l’incremento patrimoniale potrà essere suddiviso in più anni. Non fondandosi su un’inferenza di legge l’accertamento da redditometro deve ora essere inquadrato tra le presunzioni semplici.