L’odontoiatria europea al bivio

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Si è svolto a Roma, presso la sede del Parlamento Europeo, l’incontro tra l’On.Tajani e i presidenti dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI), Carlo Ghirlanda e del Council of European Dentists (CED), Marco Landi.

Un incontro estremamente importante alla luce dei diversi argomenti messi sul tavolo. Si è parlato dell’esigenza dell’inserimento nel budget del Parlamento Europeo di uno specifico capitolato dedicato alla salute, attualmente non presente. Della promozione e del supporto alle libere professioni in Europa e di “task shifting” ovvero delle deleghe a professioni non mediche di attività e competenze attualmente di esclusiva competenza medica. Infine, si è parlato del momento di svolta in cui si trova la professione medica oggi, esposta ai rischi di un cambiamento che potrebbe portare a uno sbilanciamento pericoloso tra la gestione clinica ed economica, in favore di quest’ultima.

“Il tema comune dell’odontoiatria in Europa – dichiara Carlo Ghirlanda – è quello di mantenere centrale il rapporto medico paziente. Con il Presidente Tajani abbiamo parlato di professioni intellettuali e del rischio per il cittadino paziente che deriva da una eccessiva presenza ed influenza da parte del capitale nelle professioni ed in particolare in odontoiatra”.

Lo certificano alcuni fatti che, in un contesto generale di tassi estremamente bassi, rendono agli occhi degli investitori, la salute e l’odontoiatria in particolare, un business sempre più attraente.

Nel solo 2017, due fondi esteri, hanno annunciato importanti investimenti nella creazione di catene dentali paneuropee. L’argine delle barriere legali che in molti stati limitano oggi l’attività odontoiatrica ai soli professionisti comincia a vacillare, sulla scorta delle indicazioni della Commissione europea, che tendono verso la deregolamentazione del diritto professionale.

La principale preoccupazione è che gli investitori finanziari influenzeranno le decisioni terapeutiche del dentista curante al fine di garantire un elevato ritorno sull’investimento. I pazienti saranno le prime vittime di questo sviluppo. Diversi esempi da tutta Europa mostrano già che la qualità del trattamento clinico nelle catene dentali e in altri investitori a rischio di rendimento è molto discutibile.

L’impegno del CED è confermato dal suo Presidente Marco Landi che ha sottolineato come “l’incontro è stato molto proficuo e cordiale, abbiamo avviato un contatto diretto tra l’ufficio del CED a Bruxelles e il gabinetto del Presidente Tajani. L’intenzione è anche di invitarlo ai prossimi eventi organizzati dai dentisti europei insieme a Medici e Farmacisti sulla difesa degli investimenti per la salute europea e sulle libere professioni”.