Istambul 2024: l’Assemblea Generale FDI accoglie il parere tecnico ANDI

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Sono otto le nuove policy approvate dall’Assemblea Generale FDI durante il congresso plenario di Istanbul, ancora in sessione. Le policy sono una delle colonne portanti della Federazione Internazionale dei Dentisti: 115 documenti in grado di sintetizzare, inquadrandolo, un tema cardine per la professione, costituendo una pietra miliare nella discussione a livello accademico e legislativo per gli anni a venire. Le policy vengono elaborate durante l’anno dalle commissioni permanenti FDI, inviate alle Associazioni nazionali per valutazione e commento, discusse nuovamente durante le sessioni del Parlamento; solo a questo punto vengono presentate al voto assembleare.

Molto discusso il parere sulla limitazione del consumo di zuccheri aggiunti il quale, pur andando in una direzione condivisibile, è stato modificato al fine di porre l’accento sull’impatto di questi sulla salute generale della popolazione, un richiamo necessario per spingere il regolatore all’azione. Parimenti, l’Assemblea ha ritenuto di ritoccare in alcuni punti la policy sull’utilizzo dell’IA in odontoiatria: il risultato è stato un documento bilanciato il quale, non demonizzando una evoluzione sempre più presente nella quotidianità della professione, ha posto tuttavia l’accento sulla necessità di includere personale con formazione odontoiatrica sin dal momento del training di questi sistemi, al fine di fornire una base dati di alto profilo che ne garantisca una corretta operatività nel rispetto della deontologia professionale.

ANDI è intervenuta direttamente per proporre alcuni emendamenti a tre delle policy in approvazione. “I punti che abbiamo sollevato riguardano la formazione professionale e l’efficacia della comunicazione medico-paziente, oltre che la titolarità dell’atto medico: è un piacere affermare che tutte le nostre proposte sono state approvate – ha commentato Ferruccio Berto, Responsabile gruppo esteri ANDI -. Abbiamo ottenuto tre risultati: allontanato la possibilità di demandare alcune mansioni di pertinenza odontoiatrica agli odontoprotesisti (odontotecnici con parziale formazione clinica diffusi nei paesi nordici e dell’Europa centrale), ribadendo il principio di titolarità univoca dell’atto medico; sottolineato come la trasparenza della comunicazione medico-paziente non dipenda solamente da una disponibilità documentale, ma richieda una attenta e personalizzata verifica dell’effettiva comprensione da parte del paziente di quando condiviso; rigettato che l’odontoiatra necessiti di ulteriori patenti o corsi effettuati da soggetti terzi per utilizzare alcune tecnologie, come il laser, la cui formazione deve entrare nei curricula universitari di base. Tre principi semplici ma che, a nostro parere, FDI non aveva enunciato con sufficiente chiarezza; perplessità condivise dalle tante Associazioni nazionali che hanno supportato la nostra proposta.”