Il Presidente FNOMCeO Anelli audito in Senato su equo compenso delle prestazioni professionali

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La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ha tenuto, attraverso il suo Presidente, Filippo Anelli, una relazione presso la Commissione Giustizia del Senato, su “Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali”, ritenendo che il Parlamento debba disciplinare questo argomento che appare di particolare rilevanza per garantire che le prestazioni professionali in ambito libero professionale medico e odontoiatrico siano affidabili e serie.

Nel corso del suo intervento Anelli ha sottolineato l’importanza di introdurre standard retributivi minimi al fine di contrastare il dilagare di tariffe al ribasso che vanno a scapito della tutela della salute dei cittadini e della qualità delle prestazioni professionali.

FNOMCeO ritiene che l’estensione dell’introduzione dell’equo compenso relativo alle prestazioni libero professionali mediche e odontoiatriche non contrasti con le norme in materia di tutela della concorrenza e del mercato, ribadendo che i medici e gli odontoiatri svolgono prestazioni libero professionali che sono volte alla tutela della salute dei cittadini

È stato, inoltre, ribadito che, allo stato attuale, né gli Ordini territoriali dei medici chirurghi e degli odontoiatri, né altri soggetti hanno il potere di stabilire tariffe predeterminate per le prestazioni libero-professionali imponendole ai propri iscritti, mentre l’abrogazione dei tariffari minimi ha impoverito le prestazioni mediche e odontoiatriche per farle costare meno, spesso a scapito della sicurezza e tutela della salute dei pazienti inconsapevoli.

L’esperienza delle catene low-cost dimostra che le tariffe a basso costo nascondono insidie per i pazienti. Inoltre, i compensi elargiti dalle suddette strutture ai professionisti ivi impiegati sono in genere molto modesti, non adeguati all’importanza dell’opera ed al decoro della professione.

È stata, infine, evidenziata la necessaria abrogazione della norma prevista dal c.d. decreto Bersani che ha eliminato il rispetto dell’obbligatorietà delle tariffe fisse o minime con riferimento alle attività libero-professionali e intellettuali.

Fonte: FNOMCeO