Dedicare tempo al paziente, ascoltando e dando risposte

Condividi su:

Il corretto approccio alla prevenzione passa anche attraverso il dialogo con il paziente, come testimonia Barbara Pianini, Presidente di ANDI Massa Carrara.

In base al riscontro che abbiamo sul nostro territorio, relativamente alla prevenzione dentale, il quadro generale è abbastanza positivo, con pazienti che erano già in cura e che hanno mantenuto alta la loro attenzione, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia. Purtroppo, però va anche considerata una mancanza di cultura della salute orale, indipendentemente dalla pandemia e questo è dovuto a vari fattori, tra i quali le pubblicità fuorvianti che si sono diffuse negli ultimi anni, che considerano la salute orale come un prodotto. Una mercificazione che ha alterato negativamente la percezione della popolazione rispetto alle cure e alla prevenzione che, invece, deve partire dalla scuole, superando aspetti oggi controproducenti come il divieto ai bambini di lavare i denti, soprattutto in considerazione del fatto che molti di loro frequentano la scuola con il tempo pieno. La scuola è, infatti, il primo luogo in cui dovrebbe passare il messaggio della prevenzione della salute orale che invece è completamente assente.

Il Mese della Prevenzione di ANDI e Mentadent è molto utile, specialmente per i pazienti che già frequentano gli studi, almeno sul nostro territorio. A mio parere, per fare prevenzione è necessario dedicare tempo al paziente, ascoltandolo e fornendogli risposte. Sappiamo che nella nostra professione il tempo è una cosa preziosa, ma credo che prestando attenzione agli aspetti organizzativi dello studio si possa dedicare lo spazio necessario anche alla corretta informazione. Ad esempio, ancora oggi alcuni studi non hanno l’igienista, a mio avviso una figura fondamentale che dedica tempo alla motivazione dei pazienti. Io, personalmente, da quando in studio mi avvalgo di questa figura ho notato una grande differenza, con i pazienti che si sentono anche più rassicurati e tutelati. Quando viene dedicato più tempo al paziente, questo se ne accorge ed è più disposto a seguirti, rispettando maggiormente le indicazioni che gli vengono date.

A mio avviso, prima ancora delle necessarie campagne informative di prevenzione, bisogna essere credibili, dando un’informazione corretta, che non faccia percepire l’odontoiatria come un acquisto di prestazioni. La credibilità è alla base della professione odontoiatrica. Vorrei aggiungere che, secondo me, potremmo usare per le campagne informative anche degli strumenti che non siano prettamente quelli odontoiatrici, come ad esempio riferimenti culturali, artistici o letterari. Dovremmo uscire da schemi precostituiti con messaggi che siano più vicini alla popolazione per aumentare l’attenzione alla prevenzione tra i cittadini.

Personalmente, non uso ancora la comunicazione social ma nella nostra sezione provinciale abbiamo ovviamente chi se ne occupa. Ritengo che il progetto di ANDI, Facebook Professional sia un’ottima iniziativa, perché è uno strumento sicuramente attuale e consente un uso professionale dei social, permettendo al socio di realizzare una pagina per lo studio senza dover demandare questo ruolo ad altri, sia per i costi sia per la personalizzazione stessa dell’informazione. È, dunque, un’iniziativa assolutamente valida”.