Decreto Salva Italia, le questioni che interessano la professione odontoiatrica

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Con la pubblicazione del Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 (in Gazzetta Ufficiale 6 dicembre 2011 n. 284), recante “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”, il cosiddetto “Decreto salva Italia” è operativo.
In attesa delle modifiche che il passaggio parlamentare porterà alla manovra, queste le norme che interessano il dentista libero professionista, ben altre quelle che lo toccano come contribuente.

Tracciabilità: dal 6 dicembre 2011 viene vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore (es. assegni bancari o postali) in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore dell’operazione, anche frazionata, è complessivamente pari o superiore ad € 1.000,00. In pratica le nostre parcelle sanitarie possono essere saldate in contanti dai pazienti solo per importi fino ad € 999,99. Lo stesso vale per le spese dello studio e i pagamenti di fatture ricevute dai fornitori. E’ possibile effettuare versamenti o prelevamenti bancari o postali in contanti di importo superiore a € 1000,00 purché giustificati da pagamenti di più parcelle o fatture. La sanzione minima prevista per chi non si attiene alle nuove disposizioni è di euro 3.000,00.

Entro il 31 dicembre 2011 tutti i libretti al portatore non potranno avere un saldo superiore ad € 1.000,00. Sarà invece possibile trasformarli in libretti nominativi od estinguerli. Le sanzioni previste in caso di mancato adeguamento vanno dal 10 al 20 % delle somme contenute.

Riforma degli Ordini: l’art. 33 del Decreto stabilisce che le norme vigenti riguardo gli Ordini Professionali saranno abrogate dal momento dell’entrata in vigore di un nuovo regolamento governativo ed ”in ogni caso dalla data del 13 agosto 2012”. La riforma dovrà essere indicata da un DPR se questo non avverrà gli Ordini o le norme attuali decadranno.

Casse Previdenziali dei Professionisti: la riforma previdenziale prevista dal Decreto non tocca i dentisti iscritti all’ENPAM e neppure tutti i professionisti iscritti agli Enti previdenziali privati. L’unica modifica che interessa la professione è quella della sostenibilità dei bilanci che dovrà essere, entro il 31 marzo 2012, sostenibile su un arco temporale di 50 anni e non più di 30 come attualmente previsto. Sostenibilità, secondo alcune dichiarazioni da parte del Governo di questi giorni, che non potrà essere garantita attraverso i patrimoni degli Enti.

Per questo motivo ANDI insieme agli altri principali sindacati medici hanno espresso la propria preoccupazione sull’argomento pensionistico. Una chiusura da parte del Governo su questo punto causerebbe gravi danni economici soprattutto alle giovani generazioni, fanno notare i sindacati.