ANDI Emilia-Romagna: trasferire il lavoro prodotto dal territorio verso ANDI nazionale

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“L’esecutivo di ANDI Emilia-Romagna – dichiara il Presidente ANDI Romagna Paolo Paganelli –, nell’ultimo quadriennio ha portato avanti un rilevante lavoro sui diversi aspetti che riguardano la nostra professione. Durante la pandemia avevamo costituito quattro commissioni, relativamente al patto generazionale, al contrasto alle società di capitale, a comunicazione e pubblicità ed ai condizionamenti diretti. Sono stati anni contraddistinti da un operato molto intenso ed hanno riguardato, quindi, un’azione a 360 gradi.

Tra le diverse iniziative, grazie alla sezione di Reggio-Emilia abbiamo realizzato un decalogo del consumatore, insieme a Federconsumatori (Vedi QUI), per un approccio corretto alla scelta dell’odontoiatra curante, vademecum ripreso anche da ANDI nazionale. Abbiamo costituito, inoltre, la società SERVAER per poter fornire dispositivi di protezione DPI ed in un momento emergenziale ciò ci ha permesso di distribuire oltre 200 mila mascherine ai nostri associati sul territorio. Successivamente, abbiamo trasformato l’oggetto sociale della società, che è diventata un’attività di tipo formativo, per corsi di formazione ASO e D.Lgs.81/08.

Nel 2023 e nel prossimo quadriennio l’obiettivo di ANDI Emilia-Romagna sarà innanzitutto quello di trasferire, come abbiamo già fatto in buona parte, tutte le informazioni del nostro operato ad ANDI nazionale. Per quanto concerne il patto generazionale, l’attuale Segretario sindacale nazionale, Lauro Ferrari, conosce molto bene il lavoro degli scorsi anni, poiché ha fatto parte della nostra commissione regionale dedicata a questo tema. Grazie a questa sua esperienza, saprà trarre gli elementi giusti per portare avanti un’azione a livello nazionale che possa riguardare tutte le regioni. Oltre alle quattro già esistenti, abbiamo inoltre istituito altre due commissioni, rispettivamente per la previdenza a 360 gradi, coordinata da Marcello Chiozzi, e per l’Odontoiatria speciale, coordinata da Marco Magi, che ha visto la partecipazione entusiasta anche di soci che solitamente non si occupano di attività sindacale.

Relativamente alla commissione di contrasto alle società di capitale, i dati che abbiamo desunto sono stati forniti ai Presidenti CAO e porteremo avanti l’operato di questa commissione parallelamente alla loro azione. Riguardo le STP, è necessario approfondire la loro possibile autorizzazione regionale come studio associato, che nella norma autorizzativa regionale dell’Emilia-Romagna è equiparato allo studio di tipo semplice, quindi senza necessità di direzione sanitaria. Questo cambiamento sarebbe molto importante perché permetterebbe di usufruire delle deroghe che sono state concesse in passato sui requisiti strutturali e, di conseguenza, chi volesse aprire un STP o trasformare uno studio odontoiatrico in STP, non avrebbe necessità di una nuova autorizzazione ma sarebbe solamente obbligato a trasformare lo studio sulla base dei nuovi requisiti. Questo aspetto indubbiamente favorirebbe il passaggio generazionale.

ANDI Emilia-Romagna, inoltre, dispone della piattaforma FormaER, che garantisce le 10 ore obbligatorie di aggiornamento annuale ai nostri dipendenti, necessarie al mantenimento della qualifica ASO. Come dipartimento regionale ANDI, infine, – conclude Paganelli – abbiamo donato un’ambulanza all’Ucraina, arrivata a destinazione nei primi giorni di gennaio, su iniziativa di ANDI Parma, che disponeva di contatti con rappresentanti ucraini in loco e che ha curato gli aspetti logistici”.