A Catanzaro CAO e ANDI denunciano: “Sui vaccini si fanno figli e figliasti”

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A Catanzaro le sezioni provinciali di CAO e ANDI denunciano con una nota congiunta (Leggi QUI) in merito alla campagna vaccinale anti Covid 19, che la mancanza di programmazione regionale, o nella migliore delle ipotesi, un ritardo della stessa, ha partorito tra il personale sanitario “figli e figliastri”.

Il Presidente di ANDI Catanzaro, Enrico Cataneo sottolinea come “un piano vaccinale nazionale che non contemplasse gli Odontoiatri tra i soggetti con priorità rappresentava già un grave errore di valutazione da parte delle istituzioni preposte a redigerlo e che a questa grave mancanza si è poi aggiunta la difficoltà di porvi rimedio in tempi brevi, sia a livello nazionale che a livello regionale.

Questi due fattori hanno determinato lo spostamento dell’interlocuzione a livello locale confidando nella sensibilità e nella disponibilità delle singole aziende sanitarie, determinando così un’ulteriore e spiacevolissima disparità di trattamento tra i colleghi a livello regionale. Dunque, come categoria non possiamo che deprecare – relativamente al piano vaccini – la mancanza di una cabina di regia autorevole, tempestiva, efficace, che ci ha costretti come sindacato, di concerto con le CAO, a dover rivendicare quello che era un diritto ed è stato fatto passare per concessione”.

“I 200 titolari di studi odontoiatrici della provincia di Catanzaro ed i loro 400 dipendenti sono – è detto nella nota – ad oggi, incomprensibilmente, rimasti esclusi dalla vaccinazione al contrario di quanto sta avvenendo ai colleghi delle altre province calabresi ed a coloro i quali lavorano nel settore pubblico. Risulta, poi, molto difficile comprendere la priorità per cui sia stato sottoposto a vaccinazione anche il personale non sanitario dipendente di strutture sanitarie pubbliche. Purtroppo, ad oggi, assistiamo ad un tragico immobilismo: chi ha la responsabilità del piano vaccinale nella nostra regione, da settimane, non risponde alle nostre legittime richieste e questo silenzio rischia di trasformarsi in un massacro professionale per tutti i sanitari privati”.

“Ogni giorno di ritardo – è riportato ancora nella nota – è un rischio enorme per una categoria che è davvero in prima linea. Oltre il danno, poi, la beffa: va ricordato che, come Odontoiatri, in quanto datori di lavoro dei nostri collaboratori di studio, abbiamo la responsabilità della loro salute. Se ci saranno dei danni derivanti da questi ritardi o dalle mancate vaccinazioni, è evidente che gli stessi saranno da imputare alle autorità preposte”.