Prada (Andi): occorre confiscare i beni usati dai falsi dentisti

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In relazione alla notizia sugli undici falsi dentisti scoperti e denunciati a Palermo, l’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), la maggiore e più autorevole associazione di categoria con oltre 23.000 iscritti, ricorda che, rivolgendosi ad un falso dentista, si rischia pesantemente non solo sulla terapia che si riceve ma, cosa ancora più grave, soprattutto sulla salute generale (ci riferiamo in particolare alle malattie infettive che possono essere trasmesse con l’utilizzo di strumenti non sterili o con procedure non corrette praticate dagli abusivi: soprattutto Epatite B e Hiv).
L’ANDI ha più volte cercato di sensibilizzare i politici affinché venga modificato l’articolo 348 del Codice penale, che attualmente punisce con una sanzione irrisoria (spesso meno di 1000 €) chi viene colto ad esercitare abusivamente la professione. E’ necessario invece che le pene siano severe e che sia prevista la confisca dei beni utilizzati dal personale abusivo: solo in questo modo può essere creato un deterrente serio e tutelato il cittadino-paziente. Nel frattempo è importante che tutti coloro che si recano dal dentista si accertino che chi li cura sia un medico odontoiatra: in caso di dubbio basta chiamare l’Ordine provinciale dei medici chirurghi ed odontoiatri e chiedere la conferma. Da ricordare infine che il paziente curato da un abusivo non deve pagare le prestazioni effettuate!
“E’ necessario inasprire le sanzioni. Purtroppo, al momento, i furfanti “pizzicati” dalle forze dell’ordine se la cavano con poco. Quando si arriva in giudizio, la sanzione penale viene infatti tradotta in un’ammenda pecuniaria di poche centinaia di euro”. Così il presidente dell’ANDI, Gianfranco Prada, commenta la notizia degli undici falsi dentisti scoperti a Palermo. “Quella dell’abusivismo all’interno della nostra categoria – spiega Prada – è una vera e propria piaga presente in tutto il Paese, in maniera omogenea nei piccoli centri e nelle grandi città. E spesso favorita dal prestanomismo” di qualche professionista iscritto all’Albo”. Sul perché gli imbroglioni preferiscano fingersi dentisti piuttosto che altri specialisti, Prada ha le idee chiare: “Probabilmente questi furfanti pensano che fare il dentista porti a facili guadagni. Inoltre, credo che considerino l’odontoiatria una materia meno complessa in termini diagnostici. Ma non è così, e i rischi per il paziente che finisce nelle mani di un abusivo sono molto alti“.