DENTISTI: LEGATO ALLA SOCIAL CARD L’ACCORDO FRA ANDI E MINISTERO

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Basti pensare a quanto riportato dalla recentissima indagine del Censis, rispetto alla quale si evince che, dovendo affrontare delle scelte in termini di priorità di spesa in un contesto economico notoriamente difficile come l’attuale, l’85% degli intervistati non rinuncerebbe certamente alle cure odontoiatriche dal proprio dentista di fiducia.

Quanto alla ricerca dell’Istat, le carenze del Servizio Sanitario Nazionale in ambito odontoiatrico sono ben note e sono prevalentemente da addebitare agli elevati costi che un’odontoiatria di qualità e in sicurezza comportano tanto in ambito pubblico che privato. In tal senso l’ANDI ribadisce l’invito al governo di potenziare il Servizio Nazionale stesso anche riaprendo i concorsi per l’assunzione dei neolaureati e potenziando le infrastrutture.

L’incremento della defiscalizzazione per le spese sanitarie, e odontoiatriche in particolare, potrebbe agevolare l’affluenza dei pazienti presso gli studi privati che sino ad oggi hanno sopperito alle disfunzioni del sistema. Da ultimo il presidente Callioni ricorda il recente Accordo a favore delle fasce di popolazione meno abbienti, promosso dal ministero del Lavoro e della Salute e siglato con l’ANDI, accordo che è in fase di definizione per divenire operativo nelle prossime settimane. Tale Accordo è di fatto legato all’iniziativa della Social Card.