Intervista Giuliano Ferrara, Segretario ANDI Roma e membro designato Confprofessioni nella consulta dei Liberi Professionisti del Lazio

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Nell’attuale situazione economica, i Professionisti cosa possono ottenere da FONDO PROFESSIONI, CADIPROF, E.BI.PRO?

Nell’attuale situazione economica, da tutte le parti ci stimolano a diventare qualcosa d’altro: imprenditori, venditori, smaliziati datori di lavoro.

Nel nome delle leggi di mercato, tutti vogliono farci dimenticare che, a differenza di chi vende qualcosa, noi medici abbiamo un codice etico e deontologico indispensabile per conservare l’autorevolezza nei confronti degli assistiti e dei nostri dipendenti, quindi non entità astratte, ma reale necessità per uno svolgimento efficace del nostro lavoro.

Il professionista, da un pò di tempo, può contare su nuovi strumenti forniti da Confprofessioni che ci potrebbero far sentire meno soli in questa lotta per rimanere Professionisti: con la Delibera n. 22 del 28/01/2020 la Giunta Regionale del Lazio ha reso obbligatorio l’”equo compenso “  – per tutti gli Uffici Regionali, per tutte le Società controllate partecipate – in base ad inderogabili parametri Ministeriali !

Si è creata una breccia, finalmente, nel muro che permette attualmente ai Fondi sanitari di pagare parcelle indecorose. Certo, la strada è ancora lunga, ma il principio è passato. Ora si può e si deve ambire e lottare per un equo compenso nei confronti degli operatori privati”.

Quali altri Enti possono agevolare i Professionisti?

”C’è Cadiprof che fornisce ai nostri dipendenti assistenza sanitaria ( interventi chirurgici fino a € 100.000, diaria per ricovero  € 50.00, diagnostica strumentale fino a € 8.000.00, rimborso all’80% del Ticket  etc. etc . ) che comunque noi dovremmo sostenere con spese più onerose. Non solo sanità, ma anche rette di asilo fino a € 600.00 e molto altro. Non dimentichiamo che un dipendente che si sente tutelato ed aiutato si può trasformare da semplice prestatore d’opera in un vero collaboratore .

Il Fondo Professioni , non ci costa nulla, se non lo spostamento  su Fondo Professioni dello 0,30%  del monte salari che già versiamo all’INPS. Questo ci aiuta a coprire le spese di aggiornamento dei nostri dipendenti (uso del computer, lingue, 81.08 , Corsi RLS, Corsi Dipendenti di strutture ad alto rischio come le nostre e quindi obbligatori).

E.BI.PRO, infine fornisce a noi professionisti un piano di assistenza assicurativa, più i rimborsi per i corsi RSPP, sostegno al reddito dei dipendenti in caso di riduzione dell’orario di lavoro, incentivi all’occupazione per i datori di lavoro, rimborso dei libri di testo per i figli dei lavoratori etc.etc. L’iscrizione ( che comprende anche l’iscrizione a CADIPROF )  costa € 22 /mese per 12 mensilità, interamente deducibili, mentre se non vi iscrivete, per legge, dovete pagare € 35 per 14 mensilità, quindi di più.

Ma tutto questo non basterebbe se non avessimo la speranza che si possa arrivare a leggi che proteggano la nostra specificità con azioni di Lobby: attraverso  Confprofessioni siamo già riusciti a poter beneficiare dei Fondi Europei , cambiando una legge che li riservava solo alle Società. Ora l’obiettivo è una riforma fiscale che cessi di penalizzare con un prelievo insostenibile, proprio la fascia di reddito dei professionisti.

Esistono altri strumenti in grado di sostenere i Professionisti in questo momento di crisi da Corona Virus ?

”Si sta affrontando il problema dell’accesso al credito con il sistema dei Cofidi a cui sta partecipando  lo stesso Enpam che forniscono  per noi garanzie alle Banche, per poter finalmente disporre di fondi senza dover subire garanzie iugulatorie o rifiuti.

Per quanto riguarda i dipendenti dei nostri studi , che hanno lo stipendio ridotto all’80 % per la Cassa integrazione in deroga, E.BI.PRci mette in condizioni di fornire loro un contributo di € 250,00 a fondo perduto. Le modalità della pratica da svolgere si trovano sul sito di E.BI.PRO

Concludendo, è necessario essere fiduciosi a poter continuare orgogliosamente a fare i professionisti, mantenendo l’autonomia nel leggere e decidere le necessità del paziente evitando l’invadenza amministrativa, con una rivalutazione del “ tempo “  che sia e di relazione e di cura e di cui solo noi siamo giudici. Ritornando ad un lavoro fatto di competenza ed umanità: lo dobbiamo ai nostri Pazienti, ai nostri Collaboratori e a Noi stessi. Non siamo più soli, siamo una forza di 1.100.000 di Liberi Professionisti in Italia e 5.800.000 in Europa”. Ora lo strumento c’è , mi auguro che vorremo e sapremo valorizzarlo.