Salute: Istat, Italia sempre più vecchia, 165 anziani ogni 100 giovani

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Stabile la speranza di vita, si attesta a 80,6 anni per gli uomini e 84,9 per le donne
Roma, 27 apr. (AdnKronos Salute) – Italia sempre più vecchia. Al primo gennaio 2017 nel nostro Paese si registrano 165,3 anziani ogni cento giovani e 55,8 persone in età non lavorativa ogni cento in età lavorativa. E’ quanto certifica l’Istat nel rapporto ‘Noi Italia 2018’, diffuso oggi, sottolineando come in Europa, l’Italia si attesta al primo posto nella graduatoria decrescente per l’indice di vecchiaia. A livello geografico, nel Centro-Nord si registrano i valori più elevati dei due indici (rispettivamente 174,3 e 57,8), con una significativa differenza rispetto ai dati del Mezzogiorno (148,7 e 52,3).
Quanto alla speranza di vita alla nascita della popolazione residente, le stime 2017 registrano un dato stabile rispetto al 2016: 80,6 anni per gli uomini e 84,9 per le donne, con un divario di sopravvivenza tra i sessi di 4,3 anni. A livello di ripartizioni, si vive più a lungo al Nord, mentre il Mezzogiorno si conferma sotto la media nazionale. In ambito europeo l’Italia presenta una fra le più elevate speranze di vita: al 2° posto per i maschi e al 4°per le femmine (dati 2015).
Nelle stime 2017, inoltre, il tasso di fecondità rimane invariato rispetto al 2016, con un numero medio di figli per donna (1,34) sensibilmente inferiore alla soglia che garantirebbe il ricambio generazionale (circa 2,1 figli). Anche l’età media della madre non presenta variazioni rispetto all’anno precedente (31,8 anni) e le regioni del Mezzogiorno si confermano, in media, quelle con le madri più giovani (31,5 anni). Nella graduatoria europea della fecondità (relativa al 2015), il nostro Paese si colloca al 23° posto. Soltanto Francia e Irlanda presentano valori di poco inferiori alla soglia di ricambio generazionale (rispettivamente 1,96% e 1,92%).