I nuovi termini impositivi sui redditi: Flat Tax e Regime forfettario

Importanti e significative le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 (legge 30 dicembre 2018, n. 145) anche relativamente all’imposizione sui redditi prodotti dai professionisti. Talmente rilevanti da delineare un modello di tassazione molto diverso da quello previgente e da determinare in molti casi considerevoli risparmi di imposta.
Interviene sull’argomento Andrea Dili, Dottore Commercialista, Presidente di Confprofessioni Lazio e articolista per il quotidiano “Sole 24Ore”, con un approfondimento sugli argomenti “Flat Tax” e “Regime forfettario”.
In termini politici, il nuovo modello di tassazione richiede un confronto e un’alleanza con tutte le altre categorie professionali per superare in modo condiviso le criticità indicate nel documento.

In estrema sintesi, le novità introdotte dal legislatore attengono essenzialmente alla definizione di un modello che prevede la possibilità di utilizzare, in alternativa all’IRPEF, due regimi, semplificati e agevolati, basati sull’applicazione di imposte sostitutive.

REGIME FORFETTARIO, per coloro che percepiscono compensi fino a 65mila euro annui: i commi 9, 10 e 11 dell’art. 1 modificano il regime forfettario previsto dai commi 54 e seg. dell’art. 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, ampliandone le soglie di accesso e sopprimendo alcuni vincoli già dal 1°gennaio 2019;

REGIME FLAT TAX, dal 2020, per coloro che percepiscono compensi da 65.001 a 100.000 euro annui: i commi da 17 a 22 del medesimo articolo introducono, a far data dal 1°gennaio 2020, un nuovo regime agevolato, che prevede l’applicazione di una imposta sostitutiva di IRPEF, addizionali comunali e regionali e IRAP con aliquota proporzionale del 20% su un imponibile formato secondo le ordinarie regole previste per il reddito di lavoro autonomo.

Si tratta di due regimi opzionali, che il professionista può scegliere di utilizzare al posto del regime ordinario IRPEF, che – ricordiamo – prevede l’applicazione di aliquote progressive (dal 23% al 43%) su scaglioni di reddito, oltre alle addizionali regionali e comunali.
Di seguito verranno analizzate le peculiarità dei due modelli agevolati, individuandone:

• requisiti e modalità di accesso;

• semplificazioni e adempimenti;

• modalità di determinazione dell’imponibile e calcolo delle imposte;

• convenienza rispetto al regime ordinario IRPEF.

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