Alimentazione: diete e fake news, Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) propone Authority per sanzionare bufale

Roma, 29 gen. (AdnKronos Salute) – Istituire un’autorità di vigilanza per monitorare, regolare e sanzionare la diffusione di messaggi che promuovono diete e metodi alimentari privi di fondamento scientifico e non conformi alle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità. E’ la proposta dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) al ministero della Salute arriva “dopo l’ennesima bufala sulle diete propagandata da Adriano Panzironi che rischia di mettere in pericolo la salute dei pazienti diabetici”, come emerge a anche dall’allarme lanciato dalle società scientifiche di diabetologia e dalle associazioni di pazienti diabetici.
Dopo aver denunciato nei mesi scorsi il fenomeno mediatico della dieta ‘Lemme’, l’Adi punta il dito questa volta contro il regime paleodietetico ‘Life120′ del giornalista Adriano Panzironi e rivolge un plauso al professor Lorenzo Piemonti, direttore dell’Istituto di ricerca sul diabete del San Raffaele di Milano, che nelle scorse settimane in una lettera aperta ha smontato scientificamente le tesi di questo metodo che promette di vivere fino a 120 anni eliminando i carboidrati e di guarire da patologie come diabete e Alzheimer. “Se un medico facesse in pubblico le stesse affermazioni in poco tempo dovrebbe rispondere giustamente al consiglio disciplinare dell’Ordine”, dice Antonio Caretto, presidente Adi.
E questo “mentre – aggiunge – personaggi mediatici come Lemme o Panzironi continuano ad aggirarsi nei salotti televisivi mettendo a rischio la salute della popolazione e senza incorrere in procedimenti disciplinari. Chiediamo pertanto al ministero della Salute l’istituzione un organo di vigilanza che tenga monitorato questo genere di trasmissioni e che agisca con pesanti sanzioni su chi millanta metodi privi di fondamento scientifico e non conformi alle linee guida dell’Oms”.
L’Autorità di vigilanza sul mercato delle diete’ potrebbe, inoltre, aiutare a smascherare, secondo Adi, tutti quei falsi profili e pagine social che promettono dimagrimenti rapidi e efficaci e che catturano molto spesso l’attenzione di giovani adolescenti con disturbi alimentari importanti. “Dietro alle nutrition fake ovvero i falsi programmi di dimagrimento che bombardano i social network, si nasconde il più delle volte un business fatto di integratori, pillole e pasti sostitutivi privi di alcuna validità”, spiega Barbara Paolini, vicesegretario Adi.
“Profili di giovani ragazze senza evidenti titoli di studio – continua – promuovono, attraverso immagini di dimagrimento miracolose e testimonianze non verificabili, integratori o beveroni di vario genere e ricette ‘detox’ poco equilibrate. Con l’aiuto di un’autorità di vigilanza che certifichi i programmi riconosciuti dalla comunità scientifica e blocchi i profili a rischio, i danni per la salute potrebbero venire sicuramente limitati”.
Infine l’Adi ribadisce che le società scientifiche accreditate dal ministero della Salute esistono anche a garanzia dei messaggi e delle informazioni che vengono veicolate dai media, per proteggere i cittadini dalle errate comunicazioni e informazioni. È auspicabile, dunque, che nell’interesse della salute pubblica, vengano interpellate per prime dai programmi televisivi che trattano temi riguardanti i vari aspetti della corretta alimentazione e nutrizione.